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C'è un paradosso ben incastrato in tutti i discorsi sul tridente pesante: alla fine, ad averne bisogno, è quello più forte. Cristiano Ronaldo, quando a compartecipare sono Gonzalo Higuain e Paulo Dybala, è il più esaltato, l'attaccante servito meglio. E allora capita che dopo un mese in cui la porta proprio non riusciva a vederla, da quand'è dicembre il portoghese si sia scatenato. Cinque gol nelle ultime quattro partite, tra campionato e Champions. Poi, una certezza: questo Ronaldo è un altro Ronaldo. Sta meglio e di conseguenza fa la differenza.

CHE GARA - La partita, l'ha aggredita sin dalle prime battute. Gli avversari, li ha spaventati sin dal doppio passo di debutto. E poi ha rincorso (proprio come in Champions), ha dato tanto in fase di non possesso e ha maturato una sua coerenza all'interno dei novanta minuti: partendo da sinistra, ha provato a sfruttare gli spazi che costantemente gli ha creato Higuain e che Dybala sapientemente riusciva a vedere. Anche per questo, dire che è Cristiano è più Ronaldo con il duo argentino è un gioco di parole che si tramuta in azioni da gioco: con quei guizzi, è più portato ad attaccare, ad aggredire sul secondo palo. A far gol, dato il talento che si ritrova. Di destro e sinistro - e che assist per il Pipita -, più un palo e un'ultima occasione sciupata per troppa voglia. Altro paradosso, all'interno del più grande di tutti: CR7 ha bisogno dei più forti per essere il più forte. Doppietta, sorrisi ed esaltazione: si riparte.