Oltre a essere ricchissima, aspetto che non è affatto negativo (ci mancherebbe), la rosa della Juve è anche squilibrata: in determinati ruoli c’è un gruppo di campioni estremamente consistente, in altri c’è invece una carenza inspiegabile anche dal punto di vista numerico. Come se l’organico fosse stato costruito senza seguire un criterio tecnico, ma solo aggiungendo e togliendo calciatori indipendentemente dalle caratteristiche. Ovviamente non è così; è però innegabile che le disparità esistano.
Prendiamo il centrocampo. In quel reparto la Juve ha 7 giocatori e tutti importanti: Pjanic, Rabiot, Ramsey, Emre Can, Khedira, Matuidi, Bentancur. Ognuno di loro può essere titolare senza che nessuno gridi allo scandalo. E lo stesso accade in attacco. Anche qui ci sono 7 calciatori di assoluto rilievo (e con ingaggio adeguato): Ronaldo, Higuain, Mandzukic, Dybala, Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado. Senza contare Pjaca, in uscita. Un’abbondanza perfino eccessiva, insomma, visto che nel 4-3-3 di Sarri c’è posto per meno della metà di questi giocatori.
Di contro, mancano i terzini. A destra ce ne sono due, di livello decisamente inferiore rispetto alla pioggia di campioni appena citati: Danilo e De Sciglio (Sarri in emergenza ha provato a schierare là Cuadrado, senza grande successo). E a sinistra ne è rimasto appena uno, Alex Sandro, e quando lui deve riposare in quel ruolo si deve adattare un destro. Alla luce di questa situazione sembra perfino strano che sia stato dato il via libera a Pellegrini, mandato in prestito al Cagliari: sicuri che non sarebbe stato utile? Anche perché, finché non avrà ceduto almeno 4 o 5 dei suoi calciatori, la Juve difficilmente potrà pensare di prendere un altro terzino sinistro da proporre come alternativa ad Alex Sandro. E Pellegrini, grazie alla giovane età, non sarebbe stato un peso in rosa sul piano numerico.
Un bel guaio, non c’è che dire. E il tempo per rimediare è pochissimo.
@steagresti