IL BISOGNO DI PAULO - In questo continuo smarrirsi, l'unica speranza mai svanita è stata ritrovare il vero Paulo. Allegri in primis era consapevole del peso specifico e tecnico dell'argentino, una torcia davanti al buio della costruzione del centrocampo, un sentiero per la fase offensiva e un aiuto per le altalene emotive di Alvaro Morata. C'era bisogno, di Dybala. C'era tremendamente bisogno di Dybala. E delle sue scorribande, della sua inventiva, della sua dimensione di giocatore internazionale e della sua forza. Fisica e mentale, ulteriormente rasserenata dalle nuvole del rinnovo che pian piano si allontanano. Non piove più, da quelle parti. O meglio: piovono solo giocate. E quindi gol. Per la storia.
PER LA STORIA - I numeri son tanto belli eppure sono solo contorno di un piatto prelibato: Dybala ha già preso parte a 9 gol - in 10 presenze - e in tutte le competizioni. Ha già portato a casa 6 reti e 3 assit, uno in più di quanto aveva fatto in tutta la sciagurata passata stagione (26 gettoni). Ha superato Platini e Charles, si è infilato con prepotenza nella storia dei migliori marcatori e finalmente brilla di luce propria. Senza Ronaldo. E nemmeno Chiesa, seppure in nottata di grazia (e menomale). Dybala è il centro dell'universo Juve ed era tutto ciò che aveva voluto. Da capitano e da leader, da bomber ed elemento imprescndibile. Questa è la sua squadra. Nel benissimo di alcune serate, nel malissimo di certe mancanze. Dovremo farci tutti l'abitudine, prima o poi.