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Chi l'avrebbe detto. Chi l'avrebbe soltanto immaginato. Che la Juve si ritrovi a vincere un quarto di finale d'Europa League con un gol di Gatti e due miracoli di Perin all'ultimo minuto. Storie da calcio in purezza, in una partita da risultatisimo estremo. Le seconde linee non solo hanno rimpiazzato le prime, ma stanno anche decidendo un percorso che rischiava di essere un saliscendi pericoloso. Tenendo in ballo non solo una "banale" qualificazione alle semifinali, bensì tutta un'annata, basata quasi esclusivamente su queste montagne russe europee. 

UNA GARA DOPO L'ALTRA - La più grande vittoria di Gatti è quella di non essere più una sorpresa. Danilo l'ha definito un esempio, questa partita e questo gol lo consacrano definitivamente e gli danno la dimensione Juventus una volta per tutte. Il gol sembra quasi un premio al merito, la chiusura di un cerchio iniziata con quell'acquisto forse frettoloso, da tanti milioni, con tutti i dubbi messi in fila dai primi mesi senza vedere campo. Senza uno spirito differente, l'unico utile per restare all'interno di quel gruppo, non ce l'avrebbe mai fatta a cambiare le carte del suo destino. A prescindere dalla qualità, ha messo in campo una dote diversa: la testa. Mixata al lavoro. Insieme fanno miracoli. 

LA MANO DI PERIN - Una partita da carneadi e un finale da miracoli veri. A proposito delle traiettorie del destino: qual è quella di Mattia Perin? Tornato per partire, decide di restare, rinnova il contratto e si fa in poco tempo leader dello spogliatoio. Si prende i suoi spazi e in ogni spazio mette una firma, un timbro, una parata. Stasera non ha avuto soltanto il merito di rispondere presente dopo un imprevisto: ha masticato la paura dell'incertezza di Szczesny e l'ha trasformata in energia pura per i compagni. Decidendo con un doppio intervento, a tratti inimmaginabile. Anche qui: come si fa a non essere romantici? Come si fa a credere che non ci sia un disegno dietro? C'è questo e tanto altro. E a prescindere, un grande gruppo, quello stretto attorno alla felicità di Gatti e all'euforia di Perin.