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Milioni, orgoglio e... futuro: PSV-Juventus, Motta e il progetto si giocano anche il futuro
Cosa vuol dire questo PSV-Juventus
Anzi: la Juventus è affamata. L'ha fatto capire Thiago Motta a più riprese, in una conferenza stampa praticamente perfetta. Dice: "Non sappiamo come si gioca per il pareggio", rimandando al mittente la presunzione di gestione. Poi fa: "Nessun pensiero al campionato e dentro la migliore formazione". Tutto nella normalità delle cose, anche perché pensa soprattutto alla squadra che può terminare la partita.
Ma PSV-Juve è comunque una roba diversa, una storia a sé. Lo raccontano specialmente i risultati del Milan e dell'Atalanta: sarebbe un guaio sottovalutare questa gara pensando di averla già portata a casa. Si è certamente padroni del proprio destino, ma quest'ultimo può cambiare, mutare, rafforzarsi o indebolirsi. Motta conta su un gruppo cresciuto in consapevolezza, ma comunque da testare in una notte da dentro o fuori: Coppa Italia a parte - con valori ben diversi -, alla fine una situazione del genere non l'ha mai vissuta.
Il primo obiettivo stagionale
In realtà, c'è un altro discorso che conta, molto più impattante e molto più profondo. E' stato solo sfiorato in una vigilia in cui l'imbarcata Champions si è presa tutta l'attenzione. E' questa: questa sera la Juventus si gioca il primo obiettivo stagionale. E' quello aziendale, ma vale anche per la squadra. Soprattutto per il futuro di Thiago Motta. Dovesse fallire l'approdo agli ottavi, tornerebbe tutto in discussione, progetto e allenatore compresi.
Naturalmente, vale pure lo scenario contrario. Cioè: dovesse andar bene, allora sarebbe un'assicurazione sul futuro per l'allenatore italobrasiliano, partito dalle grandi speranze e sceso prestissimo a compromessi con una stagione da montagne russe. Ora che è di nuovo su, l'obiettivo è restare a guardare tutti dall'alto verso il basso. Ci riuscirà? Novanta minuti per farlo. Una giornata da restare a pensarci.
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