Non l'hanno fatto tutti, però. Così, Ander Herrera, giocatore del Psg, ha commentato a Espn: "Non ho celebrato il titolo di campione di Francia. Amo il calcio e preferisco vincere i trofei sul campo, anche se lo abbiamo meritato. Avrei voluto festeggiare con i miei compagni di squadra e i nostri tifosi, invece così è un po' triste". Parole controcorrente, anche all'interno dello stesso spogliatoio parigino, che però tratteggiano il vero significato del dire "no" ad un titolo assegnato a tavolino. La legittimazione di una vittoria, da quando lo sport è sport, arriva dal risultato di una partita, non da quello di una sentenza: per questo, anche con tutti i meriti del caso, uno Scudetto non vinto sul campo potrebbe lasciare strascichi importanti, specialmente per una squadra ad inizio ciclo com'è la Juventus di Maurizio Sarri.
Non c'entra quindi l'Inter, o la Lazio, quanto la Juventus in sé. Togliersi il piacere della festa, quando c'è da festeggiare, sarebbe alquanto triste. Così, rassegnati i tifosi - che difficilmente potranno assistere dallo stadio ad un eventuale trionfo - non si possono rassegnare anche i giocatori. Per questo serve ripartire, o meglio, anche per questo. Sono aspetti emotivi secondari, in questa situazione disastrosa su tutti i fronti, ma certo utili per tenere viva almeno la speranza di una normalità che tarda ancora ad arrivare.