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Due casi aperti. Da una parte la decisione del Giudice Sportivo sulla gara non disputata da Juventus e Napoli ieri sera a causa dell'assenza del club azzurro a Torino, dall'altra il fascicolo aperto dalla Procura Federale. Si indaga sull'ipotesi di violazione del protocollo sanitario del Napoli, con i fatti della scorsa settimana finiti sotto la lente di ingrandimento. La Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla corretta applicazione da parte del Napoli dei protocolli sanitari validati dal Cts subito dopo la notizia della prima positività di un calciatore azzurro, e nelle ultime ore - scrive l'ANSA - il capo dell’ufficio, Giuseppe Chinè, ha chiesto copia della corrispondenza tra la Asl, la Regione ed il club.

Gli avvocati iniziano a preparare ricorso e memorie difensive, perché le battaglie legali stanno per iniziare. La gara non giocata avrà senza dubbio mlti strascichi, non solo le dure parole pronunciate ieri sera da Agnelli, che ha parlato anche di inosservanze. Una frecciata non distante dalla verità, anzi, su cui ora si indaga. 

Ecco le tappe dell'ultima settimana, riassunte così da Repubblica:

"Lunedì 28 settembre - È il giorno libero concesso al Napoli dopo la vittoria contro il Genoa al San Paolo e i giocatori azzurri lo trascorrono serenamente: chi andando a fare shopping, chi andando al ristorante. Ma in serata lo scenario cambia di colpo, con la notizia dei nuovi casi di positività nella squadra ligure. Scatta l'allarme.

Martedì 29 settembre - I giocatori del Napoli si presentano a Castel Volturno e come ogni inizio di settimana (da maggio) vengono sottoposti al primo tampone della settimana. Poi vanno in campo per l'allenamento, svolto in modalità individuale per motivi precauzionali.

Mercoledì 30 settembre - Arriva all'esito dei controlli sui giocatori del Napoli e nessuno di loro risulta positivo, quindi la preparazione settimanale della squadra continua a scivolare via quasi normalmente.

Giovedì 1 ottobre - Il Napoli è preoccupato per l'evoluzione dell'epidemia nel Genoa e lo staff medico fa aggiungere ai due di routine un altro tampone infrasettimanale, in aggiunta a quelli previsti dal Protocollo. I giocatori lo eseguono, si allenano a Castel Volturno e tornano nelle rispettive abitazioni.

Venerdì 2 ottobre - L'allenamento del mattino si svolge normalmente e i giocatori tornano a casa. Ma all'ora di pranzo la doccia fredda: arriva la notizia della positività di Piotr Zielinski. Il laboratorio della Federico II avvisa il Napoli e la Asl, che mette subito in isolamento fiduciario il centrocampista polacco e tutti i suoi diretti contatti, tra cui ovviamente i compagni di squadra: invitati a rimanere nelle rispettive abitazioni.

Sabato 3 ottobre - È la vigilia della partita con la Juve e il Napoli aveva programmato a Castel Volturno i tamponi di routine, previsti dal protocollo a fine settimana. Gli azzurri sono autorizzati a raggiungere il Training Center in auto ed eseguono il test in modalità drive in, attraverso i finestrini. Poi tornano a casa, in atteso dell'esito. L'allenamento viene ovviamente spostato al pomeriggio. Ma salta fuori il secondo positivo: Elijf Elmas. Per lui niente rifinitura, mentre i compagni "negativi" e Gattuso possono regolarmente scendere in campo. Il tecnico prova la formazione anti-Juve: 4-2-3-1, con Lobotka e Politano al posto degli indisponibili. Si parte? No, perché la Asl ferma il pullman e rimanda tutti gli azzurri in isolamento, nelle loro abitazioni. De Laurentiis comunica a Figc, Lega e giudice sportivo che la squadra non potrà presentarsi a Torino per la gara del giorno dopo.

Domenica 4 ottobre - La Lega non rinvia la partita ed emerge una lacuna nel dispositivo della Asl, in cui non c'è l'esplicito divieto per il Napoli di mettersi in viaggio. De Laurentiis allora chiede un ulteriore chiarimento alla autorità sanitaria locale. Che arriva subito ed è stavolta più netto: gli azzurri non possono partire, perché rischierebbero di contagiare il personale dell'aeroporto, i piloti dell'aereo e all'arrivo i dipendenti dell'hotel di Torino in cui la squadra avrebbe dovuto alloggiare. La partita non si gioca".