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Tra gli spunti positivi emersi dalla vittoriosa trasferta della Juventus sul campo del Monza, spicca l'ennesima prestazione di alto livello griffata da un Manuel Locatelli diventato sempre più perno imprescindibile all'interno dello scacchiere di Thiago Motta. Schierato con una maglia da titolare all'interno del 4-2-3-1 tracciato dall'allenatore bianconero, il classe 1998 è rimasto in campo per tutti e novanta i minuti fornendo un contributo notevole, al punto che dalla cintola in su solamente l'ex Sassuolo e Yildiz sono rimasti sul terreno di gioco fino al triplice fischio finale.


 

Prestazione di spessore




Se Locatelli è il giocatore designato per dare forma alla manovra bianconera, il numero 5 bianconero si è fatto apprezzare all'U-Power Stadium per una grandissima prova specialmente in fase di interdizione. Locatelli ha infatti recuperato un numero davvero inestimabile di palloni, ma ha saputo lasciare il segno anche in proiezione offensiva: vedere per credere il tocco decisivo in area che ha propiziato il goal partita di Nico Gonzalez.


 

Parole da leader




Locatelli ha poi preso parola al termine della partita e, ai microfoni di DAZN, ha parlato senza giri di parole del momento della Juventus:

 "Tra di noi ci parliamo, ci diciamo le cose in faccia ed è giusto. In settimana ci siamo riuniti. Abbiamo fatto risultati non all’altezza e non deve succedere. Siamo tanti giovani, dobbiamo crescere insieme. Le vittorie come quella di stasera, con una partita non buonissima, ci serve perchè ci dà fiducia per le prossime gare.

Quando in una squadra si fa male uno come Bremer, che stava diventando un centrale incredibile, ti toglie tanto. Ma anche Cabal ci dava una mano. Bisogna compensare meglio di reparto. Oggi ci è mancato qualcosa in cattiveria, abbiamo preso un gol dove eravamo troppo molli. Dobbiamo rivedere queste situazioni, per costruire le vittorie si deve ripartire dalla difesa.

Sono cresciuto in questi anni. Quando arrivi in un club così… Quando sono arrivato c’erano giocatori incredibili, c’era Ronaldo con noi in spogliatoio. C’è stato un cambiamento generazionale. Ho sofferto anche un po’ quello che veniva detto fuori, ma mi sono focalizzato sul lavoro. Ora sono più spensierato, punto sempre al massimo, ad essere un esempio per i compagni in qualunque cosa".


 



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