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Cesare Prandelli, allenatore del Genoa, ha parlato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "I ragazzi italiani più forti? C’è un gruppo di giocatori già pronti per la Nazionale e ovviamente e giustamente convocati: Barella, Zaniolo, Chiesa, Bernardeschi, Romagnoli. Ce ne sono altri, parecchi. Noi fino a qualche anno fa avevamo il dubbio se far giocare Mazzola o Rivera, Del Piero o Baggio. Tutti giocatori che hanno esordito giovani in serie A...".

GIOCO MIGLIORE - "Ci sono squadre che hanno dimostrato di avere fantasia e organizzazione tecnica e tattica. Il Napoli di Sarri ha dimostrato di avere un impianto di gioco invidiato da tutti. L’Atalanta gioca in un modo unico in Europa e tante squadre vengono a copiare la metodologia di lavoro di Gasperini. Non ho citato la Juventus? La Juventus è un caso a sé. Non l’ho citata proprio perché ha capito prima degli altri otto anni fa che doveva avere un impianto basato su quattro cinque italiani, veri uomini che sanno gestire situazioni difficili, incarnare i valori della società, e trasmettere ai nuovi arrivati il significato di una mentalità e di una storia". 

ALLEGRI - "Tra i migliori al mondo? Assolutamente sì. La sua forza è stata quella di valorizzare i giocatori che la società gli ha messo a disposizione. Li ha valorizzati tutti. Anche cambiando sistemi di gioco, pensi a quando spostò indietro Mandzukic. Non è dogmatico, è una persona aperta, con la capacità duttile di variare, di cambiare. Ha dimostrato sul campo di essere uno dei migliori al mondo. Assolutamente sì".

SCIREA - "Gaetano trovava sempre qualcosa di positivo in tutto e in tutti. Anche quando c’erano grandi polemiche, grandi discussioni. Ogni tanto in camera gli dicevamo “Dai, c’è qualcuno che non ti sta simpatico?”. Non siamo mai riusciti a scalfirlo. Irradiava serenità. Era un leader silenzioso. Manca a tutti noi. A me, molto".