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È una Juve diversa, quella di quest'anno. Non tanto negli interpreti - lo si è già detto ed è evidente - ma piuttosto nella filosofia e nell'applicazione, come si scopre anche dai dati analitici, che non raccontano tutto ma forniscono comunque un'istantanea preziosa. Come spiega La Gazzetta dello Sport, per esempio, ora la squadra bianconera "vuole" di più la palla: nelle prime tre giornate di campionato ha avuto un possesso medio di 31'03'' contro i 27'42'' della scorsa stagione, arrivando oltre il 53% rispetto al 49% dello scorso anno. Possesso che, tra l'altro, non è risultato per nulla sterile: la Juve, infatti, non solo ha prodotto più tiri e gol che nei primi tre turni dell'ultima Serie A, ma risulta anche al primo posto insieme all'Inter per numero di passaggi e terza per tocchi nell'area avversaria.

Un'inversione di tendenza che - spiega sempre la rosea - è confermata anche dal "field tilt", ovvero l'indice che si calcola misurando la quantità di tocchi o passaggi completati nell'ultimo terzo di campo offensivo. La "nuova" Juve si attesta sul 56,29%, il miglior dato dallo scudetto di Maurizio Sarri in poi (che con Massimiliano Allegri non aveva mai superato il 50%). E c'è di più: Madama è migliorata anche dal punto di vista del carattere, tanto che ora è la squadra - insieme all'Inter - che vince più contrasti (38) e che ferma più dribbling degli avversari (62%). Tutti segnali positivi, indicativi di un cambio di passo. Che a breve andrà confermato nel primo big match della stagione, quello contro la Lazio.