IMPRONTA – Come fatto in ogni avventura, fino a questo momento, Maurizio cercherà di imprimere una propria identità di gioco al materiale umano a disposizione. Ad Empoli e a Napoli, l’impronta è stata chiara e nitida. Squadra corta e ben organizzata, con un 4-3-3 aggressivo, pronto a portare uomini in area per inserirsi negli spazi lasciati liberi. E poi c’è il possesso palla, tratto distintivo del gioco di Sarri che in Inghilterra gli è valso la nomea di “Sarriball”. Una gestione della sfera maniacale, volta ad avere sempre in mano il pallino del gioco.
ADATTAMENTO – La Juve è fatta per Sarri? Il quesito agita i sonni dei tifosi bianconeri. La prima difficoltà sarà replicare un modello del tridente atipico mostrato negli anni al Napoli. I tre “piccoletti” Mertens, Insigne e Callejon si sono rivelati micidiali per l’estrema rapidità e la facilità nel dialogare nel fraseggio stretto. Qualità da verificare in una Juventus con giocatori diversi per caratteristiche fisiche e tecniche. Ronaldo richiede spazi e movimenti differenti e manca un esterno con i tagli dello spagnolo azzurro. E poi va registrata la difesa, piuttosto inedita per gli standard di Sarri che predilige corridori ed una linea difensiva piuttosto elevata, contrariamente a quanto visto negli ultimi anni.