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Divise in Italia, alleate in Europa. Dopo l’eliminazione della Roma dalla Champions League giallorossi e bianconeri si trovano a fare fronte comune al cospetto dell’Europa che si ostina ad opporsi all’utilizzo del VAR in Champions League, la più importante competizione per club in Europa.

I percorsi delle due squadre in Champions sono simili. Entrambe hanno regalato la prima partita, entrambe sono state eliminate tra mille recriminazioni ed entrambe hanno salutato la Champions andando a tirare la giacca, in diretta tv, direttamente a chi comanda il calcio europeo. Chiedendo meno errori, più equità e trasparenza. In una parola, chiedendo il VAR.

A un mese di distanza da quelle di Agnelli, le parole di Pallotta e Monchi nel post Roma-Liverpool hanno avuto toni diversi ma medesimi contenuti. “Non capisco come non possa esserci il Var nella competizione più importante per club. Mi pare la cosa più giusta possibile: si sbaglia comunque, ma molto meno", ha tuonato il ds giallorosso.

Ha ragione Monchi perché nonostante il VAR in Italia si sbaglia ancora tanto visto che il mezzo è ancora in fase di sperimentazione. Dall’Uefa però di sperimentazione non ne vogliono neanche sentir parlare. Per Ceferin, numero uno del calcio europeo, la ‘moviola in campo’ crea ancora troppa confusione e prima dei prossimi due anni certamente non verrà applicata. Juve e Roma saranno quindi alleate in Europa per cercare di accorciare i tempi stabiliti dall’Uefa, ma non illudiamoci.

In Italia sappiamo bene che il VAR non azzera errori, polemiche e complottisimi vari, anzi. Chi ieri si lamentava degli arbitri, oggi si lamenta del VAR che sebbene non sia ancora uno strumento perfetto è comunque lo strumento migliore a disposizione in questo momento per aiutare gli arbitri. Introdurlo in Europa renderebbe certamente il calcio più equo ma fino a quel momento, e anche dopo, il VAR non dovrà diventare l’alibi dei perdenti. Non è un caso che tra Madrid e Roma siano stati proprio i due allenatori, Allegri e Di Francesco, a parlare meno degli episodi arbitrali. Entrambi sono bravi allenatori ed entrambi sanno che se a questi livelli regali tutta l’andata agli avversari, poi finisce che nel match di ritorno deve andare tutto alla perfezione per sperare di passare il turno. Tutto, comprese le decisioni dell’arbitro.

@lorebetto