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Ronaldo e quell'addio improvviso hanno lasciato un buco grosso nella Juventus. Sul campo e anche fuori, in termini di marketing, social, marchio e tutto ciò che un'azienda chiede. L'acquisto di Vlahovic ha rilanciato in parte la Juve, ma il nuovo addio - quello di Paulo Dybala, 10 e volto noto nel mondo soprattutto dei più giovani - ha riaperto la falla. Quella che Paul Pogba è destinato a coprire, andando a prendersi anche parte dello spazio lasciato da CR7. E la stessa idea ce l'ha anche Andrea Agnelli, scrive la Gazzetta, che includeva il Polpo nella ristrettissima cerchia di quei giocatori in grado di raccogliere l’eredità di CR7: "Se Cristiano aveva sublimato il concetto di calcio come industria globale dell’intrattenimento, solo pochi altri top player potevano ambire a esercitare, per le giovani generazioni, un fascino mediatico vagamente assimilabile. E Pogba era tra questi".

COSA PORTA - Il piano della Juve per il periodo 2019-24 prevede anche «la prosecuzione della strategia commerciale di valorizzazione del brand», soprattutto tramite l'utilizzo delle piattaforme digitali. Come spiega Max Sardella, social media manager di diversi calciatori, alla Gazzetta: "Pogba è un giocatore alla moda, che veste Off-White, che è conteso da brand come Pepsi e Amazon, che vive il suo tempo e che, dopo la vittoria della Coppa del Mondo, è riuscito ad arrivare al grande pubblico. Ma soprattutto è oggi un simbolo d’inclusione come forse nessun altro calciatore, rappresenta al meglio uno dei Global Goals delle Nazioni Unite. E cosa cercano, oggi, i brand? Diversità, inclusione e tutela dell’ambiente. Ecco perché Pogba, sulla carta, può essere più esplosivo di Ronaldo in questo momento". La Juve ha visto raddoppiare i ricavi da sponsor e pubblicità in 4 anni: 146 milioni nel 2020-21 e ora vuole spingere. Pogba è il decimo calciatore al mondo sui social, ha una platea di 90 milioni di follower tra Instagram, Facebook e Twitter. Può dare uno slancio in più, anche fuori dal campo.