3
Da Pogback a Pogshock. Sì, i titoli dei giornali inglesi (in particolare il Sun) ben dipingono la parabola del numero 10 bianconero, finito ora sotto indagine. Una notizia scioccante quella arrivata nelle scorso ore, sia per il Polpo, che l’ha saputo appena rientrato a Torino per riprendere ad allenarsi, sia per il club, che mai avrebbe immaginato di dover avere a che fare anche con un caso di doping dopo quanto accaduto nell'ultimo anno. Insomma, ne avrebbero fatto tutti a meno, anche se in questo caso le responsabilità per essersi infilato in questa brutta storia sono solo del giocatore, che in maniera incauta e di sua iniziativa ha assunto un integratore comprato in America, senza consultare i medici del club. Sarebbe questa la causa della positività, una leggerezza che però rischia di costargli caro, su tutti i fronti. 

SOSPENSIONE - Al momento Pogba è stato sospeso, non può più allenarsi e non prende lo stipendio (come previsto dall’articolo 5.5 dell’accordo collettivo in caso di sospensione in via cautelare per doping). E se verrà accertata la colpevolezza del giocatore e dopo una sentenza definitiva la Juventus potrà risolvere il contratto. Come sottolinea la Gazzetta, la questione economica al momento non è una priorità per il club, però è innegabile che sarebbe un bel risparmio per i bianconeri. Anche perché i suoi numeri sono impietosi. Alla Juve, invece, finora è costato 60 mila euro lordi per ogni minuto giocato (213'), ma in caso di risoluzione (prevista per casi di doping accertati) porterebbe un risparmio di 30 milioni lordi. Anche se questo finale non sarebbe certo quello voluto dalla società, che sperava di riavere Pogba a pieno ritmo nel minor tempo possibile.