I PASSI - Attende la verità, lui come tutti, lui più di tutti. Visto che 23 giorni fa è iniziato questo nuovo calvario e il Polpo da allora fa vita a sé. Allenamenti in casa, pochi contatti, nessuna uscita pubblica e un paio di apparizioni negli ultimi giorni sui social, poi stop. Fermi anche i contatti con i compagni di squadra, arrivati soltanto tramite cellulare. Così, dopo aver rimandato causa mancanza del perito del giocatore, domani 5 ottobre, nei laboratori dell’Acqua Acetosa di Roma saranno effettuate le analisi sul campione B di urina. Le speranze di vedere tutto capovolto sono poche, ma una conferma è comunque necessaria per far partire l'iter legale. Il Polpo avrà sette giorni da dopo l'esito per mandare le memorie difensive o chiedere di essere interrogato, mentre la Procura antidoping avvierà la fase istruttoria. Gli scenari possibili sono tre: archiviazione, patteggiamento o deferimento e conseguente processo sportivo davanti al Tribunale nazionale antidoping. Quando? Probabilmente a novembre.
LA SQUALIFICA? - Come potrà finire? In caso di squalifica si arriva fino a 4 anni, ma Pogba potrebbe scendere a 2 o anche a uno. Il motivo? Non è stato un gesto né volontario, ma più un infortunio, una leggerezza non accidentale ma da classificare come tale. Il Polpo non è un dopato e su questo agirà la sua linea difensiva, che dovrà scontrarsi con alcune fragilità, come la mancata comunicazione ai medici della Juve. Una lunga squalifica comporterebbe la fine della seconda avventura bianconera. E il club? La Juve non ha ancora sospeso lo stipendio al giocatore, ma può rescindergli il contratto alla fine di questa storia. Intanto, però, attende conferme o smentite e il tempo della verità è quasi arrivato.