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Paul Pogba ha rilasciato dichiarazioni anche alla Gazzetta dello Sport parlando nello specifico della Juventus: "L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean… Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana". QUI LE RISPOSTE ALL'ALTRA INTERVISTA DI POGBA. 


Paul Pogba: "Voglio giocare ancora nella Juventus"


THIAGO MOTTA - "Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi". CAMBIA IL FUTURO? LO SCENARIO.

"VOGLIO GIOCARE NELLA JUVE" - "Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore".

"DISPOSTO A RINUNCIARE AI SOLDI" - "Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare".

SULLA MAGLIA N.10 - "Non è il mio numero, è della Juve! Quando nel 2016 sono tornato a Manchester, non mi sono portato dietro il 10. Ho detto a Kenan che ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia. Lo avevo già capito ai primi allenamenti che era un ragazzo diverso. Dissi subito ai compagni: Yildiz deve venire in prima squadra. Il 10 non è il mio, sarà sempre della Juve. La Juventus ha fatto bene a pensare al presente, io ero squalificato per 4 anni quando hanno assegnato il 10 a Kenan".

SUL DOPING - "La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, è sempre stato così anche Manchester. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, me lo aveva dato un professionista fuori dal club. Ma non ripeterò la stessa cosa, questo è sicuro".

SULLA DECISIONE DI NON OPERARSI AL GINOCCHIO - "Non ho deciso da solo di non operarmi, nessuno in un grande club sceglie singolarmente. Abbiamo intrapreso quella strada di gruppo e i dottori hanno detto che si sarebbe potuto anche fare. Non mi pento di nulla, la vita è fatta così".

IN ITALIA MA NON CON LA JUVE? - "Oggi è impossibile, non mi vedo con un’altra maglia. Il mio focus adesso è quello di tornare a indossare quella della Juve".

POSSIBILITA' DI GIOCARE ANCORA NELLA JUVE - "Non dipende tutto da me, ma anche dai progetti della Juve e da come mi alleno. Io mi voglio mettere a livello degli altri per stare al passo con la squadra di Thiago Motta: ora la realtà è che sono un giocatore della Juve e mi preparo per giocare nella Juve".