L'intervista di Paul Pogba a Sky Sport News
COME HA REAGITO ALLA RIDUZIONE DELLA SQUALIFICA - "Mia moglie corre di sopra con il mio telefono urlando “è l’avvocato, è l’avvocato”. Ho detto che lo avrei semplicemente richiamato ma lei ha detto che dovevo rispondere alla chiamata. "Così sono andato di sotto per parlargli al telefono con la tuta addosso!" Mi ha raccontato la notizia e io sono rimasto in silenzio. “Tutti saltavano, erano così felici ma io ero sotto shock. Ben presto quella felicità si trasformò in determinazione."
COME HA VISSUTO TUTTO QUESTO - "Abbiamo attraversato l'inferno. Un tempo di oscurità. Ma questa è la mia seconda possibilità, devo sfruttarla. Ero entusiasta."
"COME LO VEDEVANO LE PERSONE" - "Quando le persone sentono parlare di doping è come se pensassero che tu voglia diventare l'incredibile Hulk. È così che la gente mi vedeva. Ho davvero realizzato cos'è la vita: le persone mi evitavano e i miei amici non mi chiamavano più come prima".
UN POGBA DIVERSO - "Sono cresciuto tantissimo, oggi sono una persona diversa. Quando porti via qualcosa che ami, ti rendi conto di quanto lo ami e lo apprezzi."
"LA JUVE DOVEVA ESSERE UN RESET" - "Mi accusano di doping? Ho subito iniziato a pensare: cosa ho mangiato? Che crema ho usato? Volevo che la Juventus fosse un reset per me. E poi succede questo. Perché io? Volevo solo giocare a calcio e invece ero pieno di problemi e non finiva. Non eravamo pronti per queste cose. Stava arrivando tutto in una volta. A un certo punto crolli e basta. Il mio errore è stato non ricontrollare più volte, ma se vai da un dottore e ti viene detto di prendere una determinata cosa due volte al giorno, tu cosa fai?".
"LE COSE CAMBIANO" - "Ora è parte della mia storia, lo accetto perché mi ha cambiato in positivo. Questo è un capitolo che non dimenticherò, anche se le persone potrebbero farlo. Ieri le persone erano convinte che facessi uso di doping di proposito, oggi dicono che sono contenti di vedermi tornare in campo: le cose cambiano".
RITIRO - "Ho pensato al ritiro quando mi è stata data la squalifica. Dovevo e dovrò essere più attento. Ho avuto tanti pensieri nella mia testa. Anche quello di smettere. Mi dicevo: ‘E ora cosa farò? Sono quattro anni, ci pensavo e facevo i conti nella mia testa. Quattro anni senza giocare, senza allenarsi. Quale club mi vorrà più? Tornerò ad essere in forma?’ Queste e tante cose del genere mi passavano per la mente. Ma d’altro canto avevo fede che tutto si risolvesse. Ero positivo. Sapevo di non aver fatto nulla di sbagliato di proposito quindi devo essere grato di quanto successo e che mi abbiano ridotto la squalifica"
SAGGIO - "Quando ti siedi e vedi come sono andate le cose nella mia vita, non solo il doping, dico sì, sicuramente ho 10 anni in più, ho acquisito più esperienza, sono più saggio. Devo stare più attento alle decisioni che prendo. Sicuramente quello che ho imparato è che devi sempre fare un triplo controllo perché finché non succede, va tutto bene... Molti giocatori hanno allenatori, fisioterapisti, chef che lavorano solo per loro e queste cose possono capitare. Quindi sicuramente il consiglio che darei a tutti è assicurarsi di avere tutto sotto controllo e tutto ben registrato.
FUTURO – "In questo momento sono alla Juventus, quindi non sappiamo davvero accadrà", ha detto Pogba. "Tutte le parti stanno parlando, gli avvocati eccetera. Quindi vorrei sapere cosa succederà poi per me. Ma il mio obiettivo principale in questo momento è solo quello di prepararmi al meglio. Mi continuo ad allenare e faccio tutto quello che serve. Voglio essere pronto per poter andare in una squadra a gennaio."