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Mauricio Pochettino si racconta in una lunghissima intervista a La Nacion. L'allenatore del Tottenham, che piace anche alla Juve per il dopo Allegri, ha parlato a pochi giorni dalla finale di Champions League, commentando presente e futuro, tra proposte ed emozioni. Ecco alcuni passaggi: "Il focus della preparazione per la Champions è stato emotivo. La mia responsabilità è cercare lo spirito di squadra: un giocatore solo non vince una Champions. Non esiste un approccio tattico che valga senza desiderio e passione".

SPIRITO - "Amo le avversità: più grande è l'ostacolo, più penso che ce la farò. Voglio giocare per il meglio. Se si vuole crescere, si deve giocare contro il meglio. È l'unico modo".

VINCERE - "Non mi influenzerà vincere o perdere la Champions, sarò ancora lo stesso.  Non mi importa del giudizio esterno? Io vivo così, non cambierò adesso. L'altro giorno ho detto ai giocatori e al presidente: 'Se voglio vincere questa coppa è per te, per il presidente che 18 anni fa è arrivato in un club incredibile, per le nostre famiglie e per i fan del Tottenham". Voglio vincere per i giocatori, i tifosi e la famiglia, non per me. Non è demagogia, vederli godere è la vera ricompensa per me".

LACRIME DI AMSTERDAM - "Ne avevo bisogno. Era una valvola di sfogo per rilasciare la tensione. Era necessario e spontaneo. Queste due settimane e mezzo in cui aspettiamo per la finale è il miglior periodo della mia carriera calcistica. Mi sto godendo ogni momento, quasi pregando che la giornata non sia mai finita. Ho incontrato spesso l'intero gruppo e ho detto: "Ragazzi, se mantenessimo questa mentalità per 10 mesi, vinceremmo la Premier e tutto il resto". Mantenere questo livello di applicazione è una grande lezione: se crediamo, possiamo. Ma bisogna credere".

FUTURO - "Bielsa? Mi sarebbe piaciuto affrontarlo, sarebbe stato bello vedere il Tottenham contro il Leeds in Premier League, come è successo a me con l'Espanyol quando era a Bilbao. Quello era un sogno, e lo sarebbe stato anche affrontarlo in Inghilterra. Potrà accadere nella stagione 2020/21? Sì, sì, ma sarebbe necessario aspettare ancora un anno e non sai dove ti porta il calcio. Sarebbe stato bello vedere quella partita già nella prossima stagione. Questo o perché non sarai più in Inghilterra? No, no, dopo la Champions ci sarà tempo per parlare, ma questo è un club con un potenziale enorme e ho un contratto fino al 2024. Ho un presidente che mi ama molto e mi sto divertendo qui. E nel caso in cui vincessimo la Champions, il club sarà su un livello diverso e questo sarà di grande aiuto per il futuro di questo club".