POCHETTINO - Intanto, dopo le parole di ieri, Mauricio Pochettino oggi si è raccontato a Repubblica aprendo a quell'Italia che è nelle sue origini: "Italia? (Gli mostrano una foto della tabaccheria Pochettino a Virle, nel torinese, del 1935) Vedete, io vengo da qui. Si chiamano tutti Pochettino come me. Finale? Me la sto godendo, mi sto godendo il privilegio ce ho. D'altronde è sulle emozioni che stiamo lavorando. Perché, vedete, la finale non sarà Klopp-Pochettino e neanche una sfida tattica, ma la decideranno le emozioni. Perché il calcio è un contento di emozioni, niente di più. Se la vinco? Non so cosa farò, se dovessimo vincere. Io non preparo le scene, non sono un attore, sono una persona normale che lascia la porta aperta alla spontaneità, come era successo ad Amsterdam, perché la naturalezza è ciò che crea empatia con la gente. Forse piangerò di nuovo, forse salterò, non lo so. Ma sarà spontaneo".
SARRI - Il capitolo Sarri, come detto, rimane però più che aperto, con il tecnico del Chelsea sempre in pole. Come riferisce La Stampa, Agnelli giovedì sarà a Baku per la finale di Europa League e potrebbe anche esserci un incontro tra i due, con le quotazioni dell'ex Napoli in crescita. Ma non solo. Giovedì, Fali Ramadani, agente del tecnico, incontrerà i dirigenti per sciogliere il contratto con il Chelsea. Da lì in poi Sarri sarà libero.