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Leader silenziosi. Perché chi lo è veramente non ha bisogno di dirlo, ci pensano gli altri. Pirlo è come Scirea, Cesare Prandelli è sicuro: "Gli assomiglia, il loro modo di essere è identico" raccontava l'allenatore a Tuttosport. Il primo l'ha allenato in Nazionale, con il secondo è stato compagno di squadra alla Juve da giocatore. Oggi ricorre il 31° anniversario dalla morte dell'ex difensore, ma un po' di Scirea c'è anche sulla panchina della Juve. In Pirlo, sì. Poche parole, ma sempre giuste. Proprio come Gaetano, che quando parlava nello spogliatoio erano tutti in silenzio ad ascoltarlo. Personalità e rispetto guadagnato, storie di vita.

UNA CARRIERA SPEZZATA - C'è chi l'ha vissuto da vicino - come Prandelli, che prima di esserne compagno era grande amico - e chi non ha fatto in tempo, ma l'ha conosciuto tra i servizi in tv e i video su Internet. Il fratello Paolo è convinto che Gaetano sarebbe diventato un allenatore, proprio come Andrea Pirlo. Magari anche con lo stesso stile: poche parole ma buone. In fondo il carattere era quello. E Scirea ci pensava sul serio ad allenare: aveva già iniziato la carriera come vice di Dino Zoff, un altro che non era di molte parole. Poi, quel maledetto incidente d'auto in Polonia gli ha tolto la vita.

UNO SCIREA NELLA JUVE - Oggi però c'è ancora uno Scirea nella Juve: il figlio, Riccardo. Nonostante il cambio d'allenatore lui è rimasto nello staff bianconero come match analyst, digitalizzando tutto quello che succede in campo. Un supporto in più per Pirlo che ha appena iniziato a fare questo lavoro: Andrea osserva, studia, pensa e applica. Parlando poco, come Scirea. Perché i leader silenziosi sono fatti così.