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"Il mare magnum di casi portati all'evidenza negli ultimi anni da svariate Procure, per lo più, si è ridotto a innocua pozzanghera". Lo scrive Tuttosport tornando sul complesso tema delle plusvalenze e dell'indagine che ha riguardato la Juve, con un esempio lampante di quanto sia effettivamente aleatorio il valore dei tesserini nel calcio. Negli incartamenti dei magistrati, infatti, compare anche il nome di Giacomo Vrioni, inserito sotto l'etichetta degli acquisti "artificiali": attaccante classe 1998, era stato prelevato dalla Sampdoria per 4 milioni di euro in un periodo nel quale il percorso opposto era stato compiuto dai giovani Gerbi, Francofonte e Stoppa

Eppure sempre lui, fresco di una stagione da 19 gol in 30 partite nel massimo campionato austriaco con il WSG Tirol, in estate è stato venduto dalla Juve agli americani del New England (MLS) per 3.7 milioni, dunque una cifra del tutto analoga a quella "incriminata". Però all'interno di un'operazione unilaterale, senza alcuna supposta compensazione "a specchio" che possa lasciar presagire cosiddette "plusvalenze artificiali". "Soltanto uno dei tanti esempi pratici - conclude TS - destinati a chiarire, ancora una volta, quanto scivoloso possa essere il terreno per chi pretende di dimostrare che il valore di un giocatore, in un dato momento e in date condizioni, sia errato o, appunto, artificialmente "gonfiato"".