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C'è sempre Miralem Pjanic al centro della Juve, come merita ogni regista nella sua orchestra. Lui, l'ex della grande sfida di questa sera, che è sempre l'unico sicuro di una maglia da titolare a centrocampo, sia che Allegri ne scelga tre sia che opti per una mediana a due. E' cresciuto, tanto dal momento in cui è arrivato a Torino, sotto la gestione attenta e accorta del tecnico, che di centrocampo e qualità se ne intende. 

Ha trovato ciò che gli mancava in giallorosso: la continuità. Cattiveria, decisione, fame e mentalità sono solo la conseguenza di un alto livello di consapevolezza raggiunto. Il cervello della Juve, la mente di una squadra che di lui ha sempre bisogno e che ha raccolto eredità importanti, da Pirlo in poi. 

Tra poche ore la sfida, all'amico, Nainggolan: "fratelli" nonostante non siano più compagni. Batterlo per vincere il duello - due vittorie a testa da avversari - e prendersi la Juve, ancora una volta.