FRETTA BARCELLONA - Il Barcellona vorrebbe chiudere tutto in 7 giorni, entro la deadline del 30 giugno, ovvero data di chiusura del bilancio. Per questo sta spingendo Arthur fuori dal progetto del club, con ripetute panchine da quando è tornato il calcio in Spagna. Una strategia che non può che far felice la Juventus, che dal canto suo non proclama la corsa alle armi, anzi, annuncia il contrario. “Non è una questione del 30 giugno, prima o dopo, ma di accordo tra le parti, di convinzione di entrami i giocatori”. Una posizione di forza quella dichiarata da Fabio Paratici, la Juventus non ha problemi di Fair Play Finanziario, avendo tamponato i conti con il taglio degli stipendi.
NODO VALUTAZIONE – Tre attori su quattro vogliono la stretta finale, il quarto si sta convincendo, resta il nodo sulla valutazione. Ballano circa 10 milioni in favore del Barcellona, che possono essere compensati in due maniere. La prima inserendo come ulteriore contropartita tecnico Mattia De Sciglio, nome più volte chiacchierato in questa operazione. In seconda battuta, c’è sempre in atto quello scambio di giovanissimi concluso a gennaio, che ha portato la Juventus a riscattare per 8,2 milioni di euro Alejandro Marques, mentre Matheus Pereira ha fatto il percorso inverso. I catalani non hanno ancora fatto valere l’opzione di acquisto di 8 milioni di euro, mossa che potrebbe bastare per compensare la quota cash dello scambio Arthur-Pjanic. Il quadro inizia a farsi più chiaro, tra la fretta blaugrana e la calma bianconera.