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Il ritorno di... Dusan Vlahovic. Due gol e un assist contro la Salernitana per rilanciarsi, due gol e un assist per gridare a tutti - anche nei numeri - che è di nuovo al centro della Juve. Ma ciò che è emerso dall'ultima sfida è ben più prezioso: è lo stato di forma fisica e motivazionale ad aver impressionato, la fame di esserci dopo le tante difficoltà. La pubalgia lo aveva fermato e rallentato, ma dal 15 dicembre scorso il percorso è stato netto e chiaro: obiettivo tornare al top, senza tempistiche troppo serrate, nonostante il giocatore smaniasse dalla voglia di mettersi di nuovo a disposizione della squadra. Un recupero in tre mosse, come spiega Tuttosport

LE MOSSE - S’è dunque optato, innanzitutto, per un periodo di riposo. Come spiega il quotidiano, riposo fisico e più ancora riposo psicologico, con Vlahovic ostaggio di troppi pensieri e responsabilità, che si portava appresso sin da quando era sbarcato a Torino. Poi, una vera e propria preparazione fisica, di quelle che abitualmente si fanno in estate. Poca massa, ma tanto per avere spunto e brillantezza. E così, lui, ha fatto sul serio: lavoro mirato da solo, lavoro in gruppo, esercitazioni tattiche. Poi l'affinità con i compagni da migliorare e le competizioni su calci piazzati: sfidando Di Maria, Danilo e... Allegri. E, infine, i test con prudenza con un rientro graduale nella partita. Un Vlahovic in forma e sul pezzo, brillante e voglioso, uno che «Così bene non era mai stato, finora» per dirla all'Allegri.