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Ronaldo e Lukaku, due facce dello stesso obiettivo: lo scudetto. Pirlo e Conte, allenatori diversi e mentalità opposte. Uno attacca e l'altro difende, di solito. Ma anche la gestione dei campioni non è la stessa. Dei leader, quelli che fanno fare il salto di qualità a tutta la squadra. E quindi, perché non tenerseli sempre stretti con sé?! Basta la loro presenza per spaventare l'avversario. Non per forza in campo, possono rimanere anche seduti in panchina a godersi la partita, pronti a intervenire in caso di necessità. Certo, se sono a quasi 900 km non fanno proprio paura a nessuno.

IL PRECEDENTE - E' la distanza che c'è tra Benevento e Torino, dove l'altro giorno Cristiano Ronaldo è rimasto di comune accordo con l'allenatore. Risultato? Benevento-Juve 1-1 e anche qualche risata dagli spalti: "Sta arrivando Ronaldo in aereo". Eppure era già successo l'anno scorso con Sarri, quando Cristiano non andò a Lecce per turnover e i bianconeri pareggiarono. Anche in quel caso, contro una neopromossa. La lezione della vecchia Juve non è servita e così un anno dopo basta fare un copia e incolla per fare infuriare - ancora - i tifosi.

CONTE CON LUKAKU - Nell'Inter la gestione di Lukaku è diversa. Conte se lo porta sempre dietro. E' il suo gigante buono, che quando decide di farlo rifiatare un po' è pronto a inserire se le cose si dovessero mettere male. A Bergamo è entrato l'ultimo quarto d'ora al posto di Lautaro per cercare il gol-vittoria poi mai arrivato. Ma almeno c'era. Sabato, a Reggio Emilia col Sassuolo, è entrato negli ultimi 10' con la squadra sul 3-0 per rimanere alti. Insomma, non è uno scandalo se un top player va in panchina e si fa entrare al momento del bisogno.

QUANDO C'ERA RONALDO - Giocatori come loro meglio portarseli sempre dietro. Com'è successo a Pirlo a La Spezia: risultato bloccato sull'1-1 a mezz'ora dalla fine, uno sguardo alla panchina e un cenno al più forte: "Vatti a scaldare, entri te". Ronaldo non se l'è fatto dire due volte e ha deciso la gara con una doppietta. Perché ai grandi campioni basta poco per risolvere le partite, l'importante è non lasciarli mai a casa.