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Prima esterno destro, poi mezzala pura. Alla fine? Ci ha pensato Andrea Pirlo a togliere ogni dubbio sul ruolo di Weston McKennie in Spezia-Juve: ha fatto il trequartista, con obblighi di copertura, ma di fatto era il vero supporto delle due punte. E l'americano l'ha fatto bene, non alla perfezione però ha saputo mettere in campo tutte le armi a disposizione. Soprattutto i tempi di inserimento. 

BUTTARSI DENTRO - Pirlo gli ha dato due compiti: il primo, supportare e dare manforte a Cuadrado quando il colombiano si esponeva in fase offensiva; il secondo, trovarsi tra le linee, superare con costanza il centrocampo avversario, spingersi là dove nessun mediano ancora s'era spinto. Ossia diventare il terzo uomo in area, a rimorchio o sul palo lungo. Inizio super, prosieguo incoraggiante: pure questo era un esperimento, anche se per togliere il posto a Ramsey - che su queste armi ha costruito una carriera niente male - diventa sempre più dura. La sensazione è che il gallese possa dare esattamente ciò che chiede Pirlo. Pure qui, due patti alla base: servono sacrificio e continuità fisica, altrimenti largo ai polmoni di West.