In conferenza hanno parlato anche alcune figure di rappresentanza.
Prima di tutti Versaci, alla guida del consiglio comunale: “Sono andato a vedere le regioni di provenienza delle vittime, non sono morti solo della Juventus, sono di tutt’Italia. Sentire ancora oggi negli stadi cori che inneggiano a questa tragedia fa riflettere. La storia ci aiuta a capire gli errori del passato, forse noi non abbiamo ancora capito niente. Posso dire soltanto che è una giornata simbolica, la città compie un gesto che aiuta a ricordare una notte drammatica. La città vi è vicina, non dimentichiamo le tragedie”.
Lorentini, comitato Heysel: “La memoria è fatta di simboli, ci sono voluti 33 anni per una commemorazione. Quel che conta sono presente e futuro. Giorno che fissa la memoria, adesso tutti avranno modo di riflettere. Ci siamo ricostituiti 3 anni fa con due obiettivi: difendere e allenare la memoria. Questa è stata una tragedia scomoda, finisce nell'oblio. In certe piazze, contro certe squadre, quegli atteggiamenti sono figli dell’ignoranza. È una tragedia italiana e non di una singola città. Vogliamo sviluppare progetti di cultura sportiva, andiamo tra i giovani e su di loro vogliamo investire. Lo sport può trasmettere valori positivi, migliora la crescita e le relazioni nella vita”.
Tadolini, curatore mostra Heysel: “La mostra nasce da un sentimento forte, arrivato dopo l’ennesimo coro ascoltato in determinati stadi. A Bassano del Grappa hanno fatto 1200 disegni di questa vicenda, i bambini rispondono. La speranza, con questa mostra, è quella di un futuro diverso”.