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Per capire perché la Juventus può - e deve - credere ancora nello scudetto, bisogna fare un salto indietro nel tempo. Più o meno di una ventina d'anni, ventidue per la precisione. Stagione 1998/99, la Juventus si presenta con lo scudetto sul petto ma quel campionato si rivelerà un flop per i bianconeri: è la fine dell'era Lippi, che a metà stagione viene sostituito da Carlo Ancelotti accolto dai tifosi con una contestazione. Effettivamente quella stagione per la Juve non finì bene: settima in campionato e qualificazione alla vecchia Coppa Intertoto.

IL MILAN DI 22 ANNI FA - Ma quello che dobbiamo analizzare è il cammino del Milan di Alberto Zaccheroni, in particolare dalla 28a giornata in poi. Allo stesso punto del campionato attuale, infatti, i rossoneri erano terzi a -7 dalla Lazio capolista e con la Fiorentina nel mezzo. Vi ricordate com'è finito quel campionato? Il Milan di Oliver Bierhoff ha vinto lo scudetto vincendo tutte le partite dalla 28a giornata tra cui c'era anche un 2-0 alla Juventus. Crederci, sempre e comunque. Il Milan era considerato fuori dai giochi, da tutti. Sembrava fosse una corsa a due tra Lazio e Fiorentina, poi la squadra di Zac ha messo il turbo scavalcando tutti.

LA JUVE DI OGGI - Ecco, è a questo che deve puntare la Juve di Pirlo. I bianconeri al momento sono a -10 dall'Inter capolista ma potenzialmente è un -7 in caso di vittoria contro il Napoli. E nel mezzo, c'è il Milan. Quel Milan. La Juve è nella situazione che i rossoneri hanno vissuto 22 anni fa, adesso è arrivato il momento di spingere sull'acceleratore proprio come fatto nella partita col Cagliari. Gara archiviata in mezz'ora e tanti saluti agli avversari. Tre punti messi in tasca e si volta pagina. Sotto a chi tocca: il Benevento. Domenica servirà un'altra prestazione di livello per poi preparare lo sprint finale durante la sosta. La Juve è ancora in corsa per lo scudetto, il Milan di Zaccheroni insegna.