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Come racconta Gazzetta, la penalizzazione in A e l’esclusione dalle coppe hanno avuto effetti negativi diretti per 115 milioni (più i 10 di multa dell’Uefa) di cui l’80% in questa stagione. Senza la Champions, l’esercizio 2023-24 rischia di chiudere con una perdita ancora più alta, nonostante le massicce azioni di risparmio sui costi. E visto che il patrimonio netto, al 30 giugno 2023, era già sceso a 42 milioni e che il primo trimestre al 30 settembre 2023 chiuderà con una perdita superiore al terzo del capitale sociale, l’apporto di equity è stato, in pratica, obbligato. Non a caso, l’a.d. Maurizio Scanavino dice: «L’aumento di capitale arriva in un momento molto importante perché la non partecipazione alle coppe poteva mettere in difficoltà la società, che poteva non avere le adeguate risorse per il futuro. In questo modo, invece, possiamo progettare con serenità e allo stesso tempo con decisione il futuro prossimo della Juventus»