COSA LE RENDE SOSPETTE?- Tutti si interrogano su cosa però renda sospetti questi affari di mercato. Molto difficile sia il numero di operazioni completate. Sull’asse Juventus-Bologna come su quello Juventus-Udinese, per esempio, si contano appena due trasferimenti nel triennio 2018-2021 finito sotto inchiesta. Invece, nello stesso lasso temporale tra Inter e Genoa se ne possono registrare sette. Condita, tra l'altro, da un doppio avanti-indietro, quindi una cessione seguita da un riacquisto. Prima con Radu e Pinamonti dopo, tipologia d’operazione reputata sospetta per eccellenza dagli ambienti federali, secondo i parametri chiariti nelle ultime carte.
QUESTIONE ECONOMICA?- Difficile, anche in questo caso. Le due operazioni della Juventus con il Bologna hanno garantito un ammontare di 17,6 milioni totali, quelle con il Cagliari invece appena 12,5. Guardandosi attorno 77,6 versati sempre sulla rotta Inter-Genoa o dei 65 sull’asse Milan-Genoa. 57 i milioni invece che hanno viaggiato tra Napoli e Roma.
SISTEMA?- Potrebbe esserci alla base il concetto di "sistema" ma nemmeno questo reggerebbe. Le operazioni andate in porto dal club bianconero verso le sei società definite partner, infatti, hanno fruttato un ammontare complessivo di 22 operazioni per 177 milioni di euro. Allargando il campo di indagine alle big italiane con le sei società a ognuna più vicine, per quantità e peso dei trasferimenti, la Juventus si ritrova addirittura in fondo, stilando una classifica. Il Napoli ha generato 183,6 milioni con le sue sei partner preferite, il Milan 233, la Roma 235 e l’Inter addirittura 267,3 nelle trattative concluse con Atalanta, Cagliari, Genoa, Parma, Roma e Sassuolo.
CARTE- Il sospetto quindi è che l'accusa si annidi nelle carte rinvenute con accordi tra i club mai depositati in Lega o in Figc. Documenti però senza alcuna firma quindi senza alcun valore nella giungla del calciomercato che bozze simili ne vede creare a centinaia ogni giorno.