No, l'argentino beneficia di due aspetti in particolare: sa essere il fulcro di una squadra dinamica e improntata sulla verticalità, o (quasi all'opposto) ti dà la possibilità di creare pericoli dal nulla quando di fronte hai un muro di gomma fatto difesa avversaria. Quante partite della Juve finiscono in un modo o nell'altro? Praticamente tutte. E allora il ragionamento fila liscio, lineare, sembra un matrimonio perfetto tra due anime pronte a incastrarsi. Solo che l'amore non si forza. L'amore ha bisogno di pazienza e di conoscenza. L'amore non si è mai fatto in due giorni.
LASCIATO SOLO - In due giorni però è maturata l'idea di Allegri, che ha aspettato l'arrivo di Paredes come una profezia da realizzare. Come a dire: messo il regista al proprio posto, dovrà pur arrivare un'idea alla base di questa squadra, un punto da cui partire, un giocatore con vero senso di responsabilità e (soprattutto) pronto a supportare Bonucci nel giostrare e giocare. Firenze è stato il primo test, con tutti i rischi e gli azzardi del caso. O l'andava o la spaccava: l'ha spaccata. Non solo perché il sotto-ritmo della Juve non ha mai messo Leandro in condizione di avere situazioni, guizzi, palloni giocabili; di mezzo son finite pure le prestazioni - pessime - di McKennie e Locatelli. Senza un reparto a supporto, non ci sono opere buone, figuriamoci miracoli.
SERVE UNA JUVE DIVERSA - Non è un mistero, non è una novità, ma è la prerogativa di Allegri: la Juve deve trovare un ritmo costante per buona parte della partita, senza mai avere la tentazione di uscirne, almeno non del tutto. Subendo, certo, però provando ad alzare la testa e ad azzannare i match con coraggio. E' questo, l'elemento più intriso di nostalgia guardando quella vecchia squadra schiacciasassi. E' questo, anche questo, il compito principale che avrà Paredes da Parigi in poi: dare un punto di riferimento e aiutare un reparto nuovo ad essere quantomeno funzionale. Nessuno chiede Kroos-Casemiro-Modric, non potranno mai esserlo. Tutti sanno che Pirlo-Pogba-Vidal sarà per certi versi inarrivabile, e di sicuro non ci si attende quel dominio lì. Ognuno però conosce pregi e difetti dei singoli elementi: questo Locatelli non può essere vero, questo McKennie non può aver paura di calciare. E questo Paredes, sì, sarà più forte di un cattivo inizio, tra tocchi di mano e tagli sbagliati. La speranza è l'ultima a morire, e la speranza della Juve è che Leandro prendi presto - e bene - in mano il centrocampo bianconero.