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Pierluigi Pardo, nel suo intervento su Gazzetta, parla così dei meriti di Allegri riguardo al momento che sta vivendo la Juventus. 

IL GIOCO - "Il gioco latita, certamente. In alcune fasi della gara uscire dal fortino è stato particolarmente complicato di fronte al vigore delle folate viola. Al tempo stesso però come poter tralasciare i numeri, come non sottolineare i progressi difensivi, lo spirito compatto e feroce ritrovato? Parliamoci chiaro, chi di voi avrebbe immaginato dopo il tragicomico autogol di Reggio al minuto 90 sei partite senza nemmeno un gol subito? Di più, chi avrebbe pensato di poter raggiungere quel risultato senza la leadership vigorosa di Danilo, che è la cosa assieme a Rabiot a cui Allegri non rinuncerebbe mai". 

RUGANI-BECKENBAUER - "Gazza dei giorni di vigilia di Milan Juve, infortunio del brasiliano appena accaduto, pezzi giustamente dedicati alla tentazione allegriana di un ritorno a 4, perché presentarsi a San Siro con Rugani e Gatti sembrava oggettivamente un azzardo. E invece no. Qualche settimana dopo bisogna dire che il numero 4 al netto di qualche escursione fuori porta non autorizzata con annessi urlacci di Max dalla panchina ha trovato autorevolezza, Rugani ha avuto continuità, detto fra noi a Firenze sembrava quasi Beckenbauer, niente male per un giocatore che fino a poche settimane era fuori da qualsiasi radar bianconero".