SIAMO SICURI CHE... - Ovviamente tutto è ancora in stand-by, però la notizia del possibile rinnovo di entrambi i massimi dirigenti bianconeri è iniziata a circolare, e col passare dei giorni assume sempre più i contorni di una concreta possibilità. La scelta del presidente Agnelli sarebbe quindi quella di proseguire nel solco della continuità. Non si sa se la squadra dirigenziale sarà ancora vincente, ma siccome ha vinto per 9 anni l’intenzione sembra orientata a non cambiarla alla prima stagione un po’ così. Mi piacerebbe sapere però se il Presidente non ha davvero nulla da rimproverare ai suoi più stretti collaboratori, considerando che non tutto è andato benissimo nell’ultimo biennio e qualche errore (non di poco conto) è stato commesso.
PANCHINA - A cominciare dall’ingaggio di Sarri, rimasto a bilancio Juve coi suoi 5 milioni di euro a stagione grazie a un contratto con clausole capestro che non c’è stato verso di fargli rescindere. La colpa però non è sua, ma di chi quel contratto glielo ha proposto e fatto firmare. Vero che Agnelli si è già “vendicato” esonerando l’uomo di Figline e mettendo al suo posto l’apprendista Pirlo, ma la bocciatura di quella scelta fatta è parsa evidente.
IN MEZZO - Come ha poi considerato Agnelli la scelta di smantellare mezzo centrocampo (via Pjanic – Matuidi – Khedira – E.Can) rimpiazzandolo con alternative parecchio deludenti? Rabiot e Ramsey sono arrivati a parametro zero, grazie anche a contratti monstre che pesano mica poco sul monte ingaggi: 7 milioni il primo, 8 il secondo. Avrebbero dovuto aumentare il tasso tecnico in mezzo al campo, di fatto l’hanno abbassato. Il rendimento del francese non ha finora minimamente giustificato il suo oneroso stipendio, il gallese possiede intelligenza tattica e qualità ma frequenta più l’infermeria del terreno di gioco. Di fatto, gioca molto poco. Arthur avrebbe dovuto essere il cervello della squadra, ma ha palesato dei limiti: è bravino, ma non è di certo il nuovo Falcao. Bentancur è stato promosso a titolare, ma è forse solo una discreta riserva. Risultato finale: tutti i migliori club italiani posseggono, ad oggi, una mediana superiore a quella della Juventus. E senza centrocampo si fa poca strada, in campionato e in Europa. Tutto bene, mister President?
DIETRO - È un dato di fatto che, tra covid e infortuni, in questa stagione la squadra è andata spesso in emergenza, causa anche assenza di valide alternative in rosa. Da qui l’esigenza di attingere giocatori dalla Under 23, e quindi dalla terza categoria (leggi Lega Pro), tipo Frabotta, prima alternativa ad Alex Sandro. Quando si è capito che il ragazzo non era all’altezza, Danilo ha dovuto fare gli straordinari e giocare a destra, a sinistra e talvolta pure centrale. A dire il vero, il terzino sinistro c’era ed era l’ottimo Spinazzola, ma si è preferito immolarlo sull’altare del bilancio. Sempre tutto ok, Presidente?
DAVANTI - Si è poi ritenuto che l’attacco fosse a posto così, eppure, nonostante quel cecchino di CR7, da un paio d’anni il reparto segna poco. Se poi Dybala ha problemi fisici e Morata prende un virus intestinale, la coperta diventa cortissima perché manca (per scelta) una quarta punta. C’era una volta Kean, inserito pure lui nel giro delle plusvalenze. A gennaio 2020 si sarebbe potuto prendere quel fenomeno di Haaland – peraltro già sotto osservazione da tempo - ad un prezzo peraltro molto conveniente, ma Sarri non gli garantiva un posto in squadra e si decise (sbagliando) di lasciar perdere.
VA BENE, MA... - Un errore dopo l’altro (e mettiamoci dentro pure il caso Suarez), tutti non privi di effetti sulla squadra e tutti fatti in autonomia dal duo Paratici-Nedved, ai quali viene delegata ogni responsabilità sull’area tecnica. Dovessero, come pare, essere riconfermati, resterà tutto sotto traccia o il Presidente farà almeno una tiratina d’orecchie ai suoi collaboratori? Perché errare è umano, perseverare…