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Il calcio è tornato. In qualche modo. In Germania il pallone ha ripreso a rotolare con tante differenze rispetto a come lo conoscevamo prima. Attorno al campo, ovviamente, le tribune sono rimaste vuote. Tutte le partite si giocano a porte chiuse e all'interno del rettangolo verde si cerca di rispettare il distanziamento sociale, quando possibile. No, non in area. I difensori possono ancora marcare gli attaccanti che quando segnano, però, non possono abbracciare i compagni di squadra, come dimostra l'esultanza di Haaland, marcatore del primo gol nell'era coronavirus.

RIMPIANTO - E non poteva essere altrimenti. Proprio lui, ancora lui. Il calcio è ripreso dove era terminato con il norvegese autore del gol che ha portato in vantaggio il Borussia Dortmund nel derby contro lo Schalke. Sempre lui, ancora lui, il solito rimpianto della Juve che a gennaio è arrivata vicina così a prenderlo arrendendosi però di fronte alla super offerta (specialmente di contratto) del BVB che ha messo sul piatto quasi 8 milioni di euro per strapparlo alla concorrenza, bianconeri in testa. 

PANCHINE - E nel nuovo calcio c'è spazio anche per un nuovo tipo di distanziamento sociale, quello delle panchine. I calciatori inizialmente esclusi dall'undici titolare, infatti, si sono piazzati a bordo campo, distanti un metro l'uno dall'altro e vestendo mascherine protettive. A Lipsia, addirittura, sono state installate le scalette per salire sugli aerei per permettere ai calciatori sostituiti di salire in tribuna e non entrare in contatto con i compagni di squadra ancora a bordo campo. Non il massimo della vita. Non il massimo dello spettacolo da vedere ma da qualche parte bisogna pure riprendere. E alla fine, il pallone che rotola, è il migliore degli spettacoli.

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