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Pablo Daniel Osvaldo, ex attaccante che in Italia ha vestito anche le maglie di Juventus e Bologna, ha parlato al canale ufficiale della Serie A nella settimana che conduce al match del Dall’Ara.

MUSICA - “La musica oggi è la mia vita, ma un po’ lo è sempre stata. Ho sempre detto che, dopo essermi ritirato, avrei voluto formare una band. La vita senza musica è un errore”.

MIHAJLOVIC - “A Bologna avevo come allenatore Mihajlovic, uno che riesce sempre a tirare fuori il meglio di te. Con lui si lavorava tantissimo e bene”.

PALACIO - “Ho avuto la fortuna di giocare con Palacio all’Inter, è un campione che ha giocato una finale Mondiale e un ragazzo d’oro”. LA JUVE DEI 102 PUNTI - “Ero nella Juve di Tevez, di Llorente, di Pogba, di Pirlo. Non potevamo mai perdere”.

CONTE - “Non ho mai visto uno così bravo. Mi ricordo la mia prima partita alla Juve, contro l’Hellas Verona. Alla fine del primo tempo vincevamo due a zero. Nello spogliatoio Conte ha ribaltato il tavolo, ha insultato tutti quanti dicendo ‘Ve lo dico io come finisce questa partita, la pareggiano e forse la vincono pure, perché voi fate i fenomeni!’. Io mi guardavo intorno e pensavo che fosse matto. Com’è finita la partita? 2-2. Alla fine ha sempre ragione”.

GOL ALLA ROMA - “Ero molto teso, mi sono alzato per fare il riscaldamento e tutto lo stadio Olimpico si è messo a fischiare. La prima palla che ho toccato è stato un appoggio sbagliato, la Roma è ripartita e quasi segna con Nainggolan. Poi, al 94’, ho fatto quel gol e c’è stato il silenzio assoluto dello stadio. Non era così facile segnare, ma ero tranquillo. E dopo mi sono sfogato!”.