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Sei mesi dopo essere stato nominato allenatore della Juventus, della rivoluzione di Thiago Motta ci sono soltanto poche tracce, qualche sussulto, quando impulso, ma neanche mezzo briciolo di continuità. Sei mesi dopo aver cambiato la filosofia, i problemi dell'anno scorso si sono quasi raddoppiati.

E non basta aver fatto una buona Champions se si rischia di non parteciparvi nella prossima stagione. Come si aggiusta? E se si aggiusta, si può tamponare più a lungo di una singola partita?


Le difficoltà mentali della Juventus


10 pareggi su 16 partite indicano un pattern, non un periodo o non un momento. "Vogliamo tutti cambiare questa situazione", spiega Thiago nel post partita. Ma cosa si sta facendo per cambiarla davvero? Quali sono i correttivi? La Juventus può modificarsi tatticamente, oltre che nello spirito? Davvero non si può mettere in discussione il lavoro e l'idea di calcio di Motta?



Sono tutte queste domande ad accompagnarci, a farlo per l'ennesima serata in cui la Juve non si è dimostrata all'altezza. Sarà pure una versione differente nel gioco e nelle intenzioni, ma se i risultati sono questi non si può non tornare alle basi, abbottonarsi un po' di più e giocarla di più sui nervi. Non può essere solo un discorso di giovani, di mancanza di malizia o di esperienza. Ci sono troppe partite a indicare quanto sia tortuosa, questa stagione.