SALVAI - "Anche da avversaria ho sempre visto Sara come un idolo. Quando era piccola correva sulla fascia in maniera incredibile. Il soprannome ‘Speedy’ credo derivi da quello".
BONANSEA - "Sara Gama? Particolare: capace di essere dura ma anche sorridente. Quando ero bambina i genitori da fuori si lamentavano del fatto che i bambini dovessero giocare contro le bambine, mi ricordo".
GIRELLI - "Sara ha questo modo di fare da dura che la porta a farsi valere. Adesso siamo professioniste: posso dire che siamo calciatrici e non solo che giochiamo a calcio. Se ripenso a quella bambina che è stata presa per mano dalla mamma è portata a giocare la prima partita. Abbiamo fatto tanti sacrifici ed essere riconosciuti così è bello e gratificante. È il motivo per cui amo questo sport".
HYYRYNEN - "Penso che Sara sia molto importante per la squadra sia fuori che dentro il campo".
CERNOIA - "Sara è una donna e una calciatrice dalla personalità fortissima".
ROSUCCI - "Siamo la generazione che ha combattuto di più per arrivare a ottenere dei risultati. Ora siamo professioniste ma dobbiamo continuare a impegnarci ogni giorno per portare il calcio femminile ai massimi livelli europei e globali".
LINARI - "Sara ha sempre rappresentato tantissimo i valori del calcio femminile. È una pioniera del nostro movimento. Tutto quello che ha ottenuto è quello che si merita. Quando si raccontano le nostre nostre storie a volte sembra di raccontarne solo una. Abbiamo iniziato tutte in squadre maschile che non prevedevano l’inclusione delle ragazzine. Molte famiglie non aiutavano le ragazze ad inseguire i propri sogni".