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Non sparate su Pjanic. Miralem Pjanic nelle ultime ore e negli ultimi giorni è stato bersaglio di tante critiche, da parte dei tifosi, ma anche oggetto di diverse notizie e speculazioni mediatiche. Il suo futuro è il fulcro dell'attenzione per quanto concerne il mercato bianconero, un fatto da cui dipendono acquisti,  cessioni e le strategie del centrocampo che verrà. L'intreccio con il Barcellona, così come i colloqui tra le parti continuano e le strade sono ben tracciate: la Juve reputa Pjanic una pedina di scambio, ma solo per un'ottima plusvalenza e solo per un affare che coinvolga un centrocampista di altrettanto livello, nel caso catalano Arthur. 

AL TOP - Sì, perché Pjanic non è un nome qualsiasi all'interno della mediana bianconero. Titolare inamovimibile dal primo giorno a Torino, si è cucito un nuovo ruolo addosso e, pur con alti e bassi, ha sempre guidato le operazioni dalla cabina di regia. A due, come nell'anno della seconda finale di Champions targata Allegri, o a tre a centrocampo poco cambia. Lì in mezzo c'è sempre stato il bosniaco, che tratta il pallone come pochi, ma che paga - a livello di apprezzamento anche tra la sua tifoseria - la poca costanza di rendimento. 

AMORE (IN)FINITO - Le ultime stagioni sono partite con il botto, salvo poi appiattirsi - senza mai spegnersi - intorno ad un normale 6 in pagella. Voto che dovrebbe essere l'indice delle sue prestazioni peggiori, vista la classe di cui è fornito. Ritmo, fantasia, verticalizzazioni e qualità all'inizio, poi il peso di una stagione vissuta senza un reale sostituto e il calo fisico, quasi inevitabile, che paga nella popolarità. E così, rischia di somigliare a ciò che non è: un giocatore normale. La Juve ha di lui una considerazione da top player, il migliore per valore nel centrocampo bianconero e così vuole valorizzarlo, che sia per uno scambio o nella permanenza a Torino. Ecco perché non trovano riscontri le voci di una rottura totale, di un addio triste e furioso. Anzi, negli ultimi giorni i messaggi viaggiano nella direzione opposta, con Miralem che a parole racconta il suo essere così fortemente bianconero: "La Juventus è una famiglia, un club di altissimo livello. Quando vedi i suoi trofei, ti dici che anche tu devi portarli lì, è un club straordinario". Perché quella tra Pjanic e la Juve è la storia di un amore forte ma silenzioso, che forse finirà, ma se lo farà sarà solo per "salvare" entrambi.