IL DIALOGO - La situazione più intrigante riguarda il dialogo tra l'arbitro Di Bello e l'operatore del VAR Fourneau, che ha portato alla decisione di non interrompere il gioco e di non consultare le immagini del replay. Secondo le ricostruzioni, Fourneau avrebbe in qualche modo acconsentito alle indicazioni di Di Bello, anche se in modo goffo. Di Bello avrebbe spiegato ai giocatori e a Fourneau: "Si tratta di un contrasto di gioco, sono arrivati insieme". In questo momento, sembra che il Var abbia accettato la versione fornita da Di Bello. In altre parole, Fourneau, basandosi su quanto visto o presumibilmente visto, avrebbe avallato la decisione dell'arbitro. Tuttavia, dalle immagini televisive è emerso chiaramente che Ndoye e Illing-Junior non avevano raggiunto la palla contemporaneamente. Era palesemente un caso di rigore, un fatto riconosciuto da tutti gli spettatori.
STRATEGIA DIVERSA - L'incidente ha sollevato ulteriori questioni sul ruolo del Var e sull'efficacia delle comunicazioni tra l'arbitro sul campo e l'operatore del VAR. La situazione si è complicata ulteriormente a causa delle varie interpretazioni e decisioni prese in campo. L'episodio ha anche portato a una risposta netta da parte del Bologna, che ha scelto di non adottare un approccio diplomatico e ha preferito affrontare apertamente l'errore denunciando la sua insopportabilità. In tutto questo, la Juventus ha scelto una strategia diversa, presentando il suo vice allenatore in conferenza stampa anziché il tecnico Allegri, che aveva già commentato precedentemente.