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La notte successiva alla partita di domenica è stata lunga per tutti i protagonisti. Dopo che il fischio finale aveva segnato la fine dell'incontro, ciascuno si è diretto verso gli spogliatoi con emozioni diverse. Saputo, il presidente della squadra, si è unito ai suoi dirigenti per esprimere i complimenti alla sua squadra per l'impegno. Nel frattempo, l'amministratore delegato del Bologna, Fenucci, ha fatto ingresso nello stanzino dell'arbitro per cercare spiegazioni riguardo alle decisioni dell'arbitraggio. La sua reazione è stata così intensa che ha anche affrontato le telecamere per condividere la sua opinione. Questa decisione di affrontare le telecamere è stata un'azione deliberata da parte del club, intenzionato a far chiarezza sulla situazione dopo appena due giornate di campionato. In passato, il Bologna aveva adottato una posizione più diplomatica, ma il confronto con la Juventus sembra essere diventato un punto di svolta. Man mano emergono ulteriori dettagli e frammenti di informazioni che compongono il puzzle di questa controversia.

IL DIALOGO - La situazione più intrigante riguarda il dialogo tra l'arbitro Di Bello e l'operatore del VAR Fourneau, che ha portato alla decisione di non interrompere il gioco e di non consultare le immagini del replay. Secondo le ricostruzioni, Fourneau avrebbe in qualche modo acconsentito alle indicazioni di Di Bello, anche se in modo goffo. Di Bello avrebbe spiegato ai giocatori e a Fourneau: "Si tratta di un contrasto di gioco, sono arrivati insieme". In questo momento, sembra che il Var abbia accettato la versione fornita da Di Bello. In altre parole, Fourneau, basandosi su quanto visto o presumibilmente visto, avrebbe avallato la decisione dell'arbitro. Tuttavia, dalle immagini televisive è emerso chiaramente che Ndoye e Illing-Junior non avevano raggiunto la palla contemporaneamente. Era palesemente un caso di rigore, un fatto riconosciuto da tutti gli spettatori. STRATEGIA DIVERSA - L'incidente ha sollevato ulteriori questioni sul ruolo del Var e sull'efficacia delle comunicazioni tra l'arbitro sul campo e l'operatore del VAR. La situazione si è complicata ulteriormente a causa delle varie interpretazioni e decisioni prese in campo. L'episodio ha anche portato a una risposta netta da parte del Bologna, che ha scelto di non adottare un approccio diplomatico e ha preferito affrontare apertamente l'errore denunciando la sua insopportabilità. In tutto questo, la Juventus ha scelto una strategia diversa, presentando il suo vice allenatore in conferenza stampa anziché il tecnico Allegri, che aveva già commentato precedentemente.