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L'attaccante della Juventus Next Gen Leonardo Cerri ha parlato in un'intervista a La Casa di C. Le sue parole: 

APPRODO IN PRIMA SQUADRA - "Il giorno precedente mi allenavo con i miei coetanei, il giorno dopo mi sono ritrovato al centro di un torello assieme a Gigi Buffon e Cristiano Ronaldo. Ero molto emozionato, ma col tempo ho capito una cosa. Durante il mio percorso mi sono allenato e ho lavorato tanto, dando sempre tutto quello he avevo per arrivare a momenti del genere, quindi una volta raggiunti non bisogna avere ansia. Devo essere felice dei miei traguardi, e subito dopo, prefissarne altri”.

CHIAMATA DELLA JUVENTUS - "Non ho scelto subito, ma dopo essere stato invitato a Torino per vedere l’organizzazione e le strutture ho capito che questa sarebbe diventata la mia seconda casa. Superati i cancelli di Vinovo sapevo che quello era il posto giusto per me. Tutti conosciamo la storia della Juventus, per me è un orgoglio e una responsabilità indossare questa maglia".

ARITMIA - "Ogni volta che giocavo o mi affaticavo sentivo il cuore battere sempre più forte, perdevo lucidità. Quando sono stato informato che avrei dovuto sottopormi ad un’operazione al cuore è stata dura. I dottori mi hanno sempre rassicurato sulle mie condizioni, ma ero più preoccupato del fatto che avrei perso tempo e allenamenti. Per chi ama il calcio è difficile privarsi di una passione così grande. Personalmente quella stagione è stata la più complicata della mia carriera. Arrivare a fine anno e realizzare un gol del genere, è come se si fosse chiuso un cerchio. Mi ha ridato la fiducia che avevo perso. La società ha sempre creduto in me, non ce l’avrei fatta senza il loro sostegno, della mia famiglia e dei miei amici”

DALLA PRIMAVERA ALLA NEXT GEN - “In Primavera giochi contro ragazzi della tua età, meno esperti. La serie C è diversa. Il livello di competitività è nettamente più elevato, spesso ci ritroviamo a giocare con avversari che hanno giocato anche in serie A. Il passaggio non è affatto semplice, ma è uno step di crescita fondamentale".

DEBUTTO CON ALLEGRI CONTRO L'ARSENAL - "Nel momento in cui ho varcato la porta dello spogliatoio della prima squadra ero incredulo. Una volta entrato in campo però è svanito tutto. Non ho provato ansia, ero focalizzato sulla partita e sulle indicazioni dell’allenatore. Forse non avevo ancora piena consapevolezza del contesto in cui mi trovavo. Al termine della gara ho cominciato a realizzare quello che era successo e tutto è diventato più chiaro. Era solo un’amichevole, ma avevo appena giocato i miei primi minuti da calciatore della Juventus. Un’emozione unica".