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L’ultimo turno di campionato ci ha regalato dei colpi di scena che lasciano presagire ad un finale di stagione intensissimo. Il passo falso dell’Inter contro la Fiorentina ha infatti aumentato l’ottimismo in tutto l’ambiente bianconero che ora, è già con la testa al ‘Derby d’Italia’ in programma il 3 aprile all’Allianz Stadium. A commentare quanto sta accadendo nel nostro campionato è stato anche l’ex difensore di Lazio, Udinese e Parma, Nestor Roberto Sensini, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com.

Di cosa ti stai occupando ora?

‘Ho allenato l’Everton de Cile in Vina del Mar. Ora sono tornato in Argentina, ho avuto offerte dal Perù ma ho preferito restare qui. La mia volontà è quella di fare l’allenatore e ora sto aspettando offerte dal mio paese. Il desiderio di tornare in Italia è vivo dentro di me, ho tanti amici ed è sempre stata una seconda casa per me. Mi sono trovato veramente bene, mi piace l’ambiente oltre al calcio, per ora non sono riuscito ma spero di ritornare’.

Qual è il ricordo più bello che hai in Italia?

‘Le tre squadre in cui ho giocato mi hanno tolto grandi soddisfazioni. Quando sono arrivato ad Udine, l’Udinese mi ha dato la possibilità di dimostrare quello che ero come giocatore. Poi sono passato al Parma dove sono cresciuto tantissimo, abbiamo vinto le coppe e sono riuscito ad andare in Nazionale. Lo scudetto con la Lazio resta indimenticabile e ancora oggi viene ricordato dalla gente laziale. Con Parma e Lazio sono riuscito a vincere e con l’Udinese siamo andati in Champions League con Spalletti. Queste sono state le 3 gioie più grandi della mia carriera. Credo che con il Parma potevamo anche vincere lo scudetto, poi lo vinse il Milan ma siamo andati vicini a fare l’impresa e potevamo fare di più perché avevamo uno squadrone’.

Chi vedi favorito per lo scudetto?

‘Il Milan in questo momento mi sembra più avanti. L’Inter era partita bene ed ora ha avuto un calo dovuto anche dalle due gare di Champions contro il Liverpool. Il Napoli si è ripreso e se la giocherà fino alla fine. La Juve è partita male, ora sta recuperando ma è ancora molto lontano dalla vetta, non credo riesca a raggiungerle. Quando hai tante squadre davanti non è facile perché devono perdere tutte. Chi perderà tra Juve ed Inter resterà definitivamente fuori dalla lotta’.

Tu hai giocato con Enrico Chiesa, pensi che suo figlio Federico possa diventare più forte?

‘Enrico era fortissimo. Io quando ho iniziato a vedere Federico ho rivisto suo padre in lui, soprattutto nel modo di calciare. Ha questa facilità nel rientrare e calciare con una rapidità che avevo visto solo al padre fino ad ora. E’ sulla strada giusta, non so dirti se diventerà più forte o no ma ha già dimostrato di essere all’altezza del calcio italiano e internazionale. La finta di calciare e rientrare sul destro o sul sinistro per poi mirare sul palo opposto, mi impressiona per quanto sia abile in questo’.

Cosa pensi del futuro di Dybala?

Non si discute la tecnica di Dybala. Lui non riesce a mantenere a lungo una continuità nelle presenze, è sempre infortunato e questo lo penalizza. Contro il Villarreal serviva un giocatore come lui per saltare l’uomo e creare superiorità numerica, ma se Allegri lo impiega per pochi minuti significa che non è al massimo. Anche in Nazionale non è mai riuscito a prendersi il posto da titolare. Le qualità non sono in discussione, la sua condizione fisica si. Devi essere in un posto dove ti trovi bene mentalmente altrimenti non riesci mai a dare il massimo. La Juve doveva pensarci bene prima di prendere questa decisione perché è difficile lasciare andare via uno come lui’.

Cosa pensi del possibile arrivo di Rudiger?

‘E’ un giocatore forte, sia fisicamente che tatticamente. E’ un giocatore che va bene per il livello della Juve, basta solo sapersi adattare bene in un club del genere ma non credo abbia problemi a giocare in Italia. L’arrivo di Rudiger sicuramente stimolerà maggiormente gli altri giocatori del reparto che quest’anno non sono stati impeccabili’.

Qual è il tuo ricordo più bello contro la Juve?

‘Ricordo bene lo scudetto con la Lazio nel 2000. La Juve giocava a Perugia, noi avevamo finito la nostra partita all’Olimpico e stavamo aspettando solo il risultato finale dal Curi. Una gara finita 30 minuti dopo a causa del diluvio ma che ha generato emozioni uniche, tutto lo stadio era li ad aspettare che arrivasse il fischio finale. Quando Inzaghi sbagliò il gol del pareggio a pochi minuti dalla fine mi è corso un brivido lungo la schiena. Anche la Coppa vinta con il Parma mi ha tolto delle soddisfazioni enormi’.