commenta
La fotografia della partita di McKennie è in quel tiro mancato, l’azione che si trasforma in calcio d’angolo che, a sua volta, diventa contropiede della Fiorentina finalizzato da Kouamé per la rete del pari che cambia volto al match e porta l’inerzia nei piedi dei giocatori di Italiano. Sarebbe ingeneroso, però, caricare sulle spalle dello statunitense l’intera responsabilità per il gol subìto, le note negative sono ben altre.
 
Quello che è risultato evidente, fin dai primi minuti, è che McKennie non ha la qualità necessaria per il fare il sotto punta. Di Maria ci prova a dialogare, imbeccare, ma di fronte trova un calciatore che non parla la stessa lingua calcistica. Come rimbalzare contro un muro di gomma, e la manovra offensiva ne risente, eccome.
 
Quello che emerge con il passare del tempo è un McKennie fuori condizione. Se manca la qualità, lo stesso vale per la quantità. Interdizione nemmeno a parlarne, tante corse ma a vuoto e i calciatori della Fiorentina che dalle sue parti trovano praterie dove andare a far male.
 
Quindi, l’errore in quel tiro mancato c’è ed è grave. Inspiegabile la scelta di non calciare verso la rete. I problemi veri, però, sono ben altri e se non ci sarà un salto di qualità, e quantità, McKennie rischia di scivolare indietro nelle gerarchie di Allegri. Le soluzioni non mancano.