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Ci siamo: è la vigilia della super sfida del Maradona, dove domani la Juventus affronterà il Napoli. Ecco le parole di Massimiliano Allegri alla vigilia. 

NAPOLI - "Come sta la squadra? La squadra sta bene, abbastanza bene, abbiamo fatto 3 giorni di lavoro prima della partita e siamo in buone condizioni, vedremo cosa riusciremo a fare".

DANILO - "Sta facendo bene, come tutti gli altri. L'atteggiamento è cambiato e bisogna continuare su questa strada"

INFORTUNATI - "I rientri dovrebbero essere imminenti. Prima di Monza difficilmente per la partita di Coppa Italia rientrerà qualcuno, magari con l'Atalanta qualcuno dovrebbe essere a disposizione. Cuadrado da martedì può andare con la squadra, e magari può essere l'unico con il Monza a disposizione. Devo vedere, non ha ancora fatto un allenamento con la squadra. Gli altri stanno meglio e siamo fiduciosi".

CHIESA - "Federico sta molto meglio, sono molto contento. Se fossi certo che anche domani, a partita in corso, possa fare la differenza, lo farei entrare a partita in corso... non ho la palla magica. Valuterò il momento, poi deciderò".

PUNTI PERSI - "Con la Salernitana? Ormai quei punti sono andati, inutile stare a pensare lì. Pensiamo in avanti, a quanto fatto fino a oggi. Risultati buoni, importanti, ma domani è un'altra partita. Nel calcio c'è una regola: ciò che fai, il giorno dopo non conta più. Serve lavorare, profilo basso e continuare il percorso di crescita. Soprattutto come squadra, dove bisogna migliorare tante cose, come singoli, poi bisogna arrivare all'obiettivo finale. Per la Juventus, in campionato, è arrivare nei primi quattro posti. Bisogna pensare a cosa serve fare domani". 

DIFFERENZA PRIMI E SECONDI TEMPI - "Interventi miei? Miei e staff no, la squadra cresce e vuol dire che stiamo bene fisicamente. Domani sarà una partita completamente diversa. A Napoli le partite non finiscono mai, sono difficili e affrontiamo una squadra molto forte tecnicamente, ben organizzata e ben allenata". 

ALLEGRATA - "Su Kvara? Gli avversari non ci hanno messo in difficoltà, non abbiamo preparato ancora niente e vedremo di sistemare due o tre cosine. Domani sarà una bellissima partita, una serata di sport e di calcio, in uno stadio stracolmo, la partita non sarà decisiva a fini del campionato". 

CHE TEST E' PER LA JUVE - "Non è un crash test, è una partita di campionato. All'interno del campionato, veniamo da risultati importanti, il Napoli ha 44 punti e può girare a 50. Quindi credo che domani sia una partita non decisiva, ma molto importante per loro". 

ENTUSIASMO - "L'ho detto prima di Cremona, abbiamo ricominciato dopo una sosta di due mesi ed è come se ricominciasse un nuovo campionato. Le partite sono un po' strane e dobbiamo essere bravi a giocarle, i ragazzi sono stati bravi". 

COSA SERVE PER IL PUNTO ESCLAMATIVO - "Bisogna giocare una partita con grande tecnica, con grande intensità. E' uno scontro diretto, giocando in casa della squadra più forte del campionato. Lo dice la classifica. Bella sfida da giocare. Bisogna essere bravi, con entusiasmo, a giocare una partita così".

COSA TEMO DEL NAPOLI - "Non lo dico io che è la squadra più forte. La classifica dice che hanno fatto 44 punti e perso una partita. E' normale che siano i favoriti del campionato. Sono forti tecnicamente, ben allenata... Luciano è il migliore ad allenare e insegnare, lo sta dimostrando a Napoli, l'ha fatto a Roma e Milano. Bisogna fare una bella partita, due mesi fa nessuno credeva che la Juve potesse arrivare in queste condizioni a questa partita. Manteniamo il profilo basso, pensiamo a lavorare e a raggiungere l'obiettivo finale".

VS SPALLETTI - "Ho grande stima di Spalletti, è talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo come l'anno scorso. Io non sono un allenatore? Sì, ma è vero, faccio questo mestiere per sbaglio, dovevo fare un'altra roba. Luciano è molto, molto bravo. Domani affrontarlo è sempre una bella sfida, è il migliore ad allenare e insegnare. Più decisiva per loro? Perché è molto più importante per loro che per noi". 

L'ULTIMA DI AGNELLI - "Cosa lascia quest'esperienza? Sul presidente c'è da dire poco, i risultati e il lavoro fatto in 12 anni, dal 2010 è il presidente della Juve, parlano per lui. Io personalmente lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di allenare la Juve, di starmi vicino e di lavorare con lui per tanti anni".