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Le scritte sull'Heysel non sono le uniche che hanno sconvolto il weekend della Juventus. Perchè nella serata di  sabato, anche a Napoli sono apparsi striscioni ricchi di odio e insulti, nella "Piazzetta Juve me*da", così come denominata. "Meglio una moglie tr**a o un figlio fr***o che juventino", "Non l'ho uccisa perché ho scoperto che mi tradiva, ma perché era juventina", "Il lunedì è come la Juventus, una me**a", "Salvini, caccia via gli juventini": queste solo alcune delle scritte riportate, a seguito delle quali sono state aperte della indagini.

Come scrive Il Mattino: "A Napoli, gli striscioni apparsi alla Sanità contro la Juve, quelle scritte disonorevoli, sono già finite nel mirino della Digos e degli uomini della questura di Napoli, diretti da Antonio De Jesu. Anche lì, ma che razza di ironia ci può essere nello scrivere: «Non ho ucciso mia moglie perché mi tradiva ma perché era juventina?». L'indicazione della Figc dice di interrompere la gara per quelli più pesanti tipo «Vesuvio lavali con il fuoco». Dunque, attenzione massima da parte sia del direttore di gara che dei suoi assistenti. Perché è chiaro che dopo le parole di Carlo Ancelotti, nulla può passare sotto traccia. È il momento per l'Italia del calcio di usare la clava contro ogni sospiro di razzismo e dintorni, riuscendo di fatto a far recepire le norme più dure".