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Il procuratore capo della FIgc, Giuseppe Chiné, e il suo staff, sono a lavoro per esaminare le carte arrivate dalla procura di Torino relative all'inchiesta "Prisma". Le contestazioni dei magistrati torinesi come sappiamo sono due; la prima riguarda la questione plusvalenze, per cui il club bianconero e le altre società coinvolte sono già state prosciolte in sede di giustizia sportiva. L'altro filone al centro della scena è invece quello legato agli stipendi e alla mancata contabilizzazione degli emolumenti dilazionati dei calciatori; oltre all'esistenza di scritture private non depositate in lega. Infine, la terza contestazione mossa, che rientra sempre sotto l'articolo 31 del codice di giustizia sportiva, ovvero, scrive Tuttosport: "le operazioni fittizie con gli agenti dei calciatori, regolate da scritture private e anche queste non contabilizzate.

GLI SCENARI - Dalla multa fino ai punti di penalizzazione e l'inibizione dei dirigenti, queste sono le possibili sanzioni anche se il quotidiano fa una precisazione. Ovvero che non esiste la possibilità di una multa pesante (anche cinque volte rispetto al valore della somma non corrisposta), in aggiunta a una penalizzazione di punti. O una o l'altra mentre non è da escludere entrambe le pene se leggere. Si è parlato anche di possibile retrocessione anche se allo stato attuale delle cose è un ipotesi non realistica e che metterebbe in imbarazzo la Covisoc, l'organismo della FIGC che ha il compito di verificare la validità dei bilanci per l'iscrizione al campionato.