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La bordata all'Inter e a Zhang firmata José Mourinho. Arriva direttamente dalla conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore della Roma: “Io sono l’allenatore della Roma non voglio essere niente di più. Non voglio la Roma di Mourinho, ma la Roma dei romanisti. Io non sono nessuno, sono uno in più. Niente di più. Lavorerò 24 ore, tranne qualche ora per riposare. Se come conseguenza del nostro lavoro possiamo dare qualcosa di più al calcio italiano bene. Io farò di tutto per difendere i miei giocatori e la mia società, non cercherò problemi. Mi voglio divertire e penso ci possiamo divertire tutti. Non ho tempo per cercare altro, ma se devo difendere i miei farò di tutto. Siamo qui. Io sono una vittima di come la gente mi guarda. Al Manchester 3 titoli ed è stato un disastro, al Tottenham non mi hanno fatto fare la finale e per me un disastro. Quello che per me è un disastro per gli altri è un successo. Vincere la prima partita ufficiale. Poi penseremo alla seconda. Questa società e questa squadra devono migliorare ogni giorno. C’è tanto lavoro da fare. Niente vittorie dal 2008? Non possiamo scappare da questo, è la verità. Così come è la verità che abbiamo chiuso 16 punti dietro il quarto e 29 dietro la prima. Vogliamo capire perché. Stiamo parlando di tempo, una parola chiave quando ho incontrato i Friedkin, ma se possiamo accelerare questo processo meglio. Voi parlate sempre di titoli, noi di tempo, progetto e lavoro. Poteva essere una promessa troppo facile, ma la realtà è un’altra roba. I titoli arriveranno, la proprietà vuole arrivare lì e restare lì. È facile vincere e poi magari non avere i soldi per gli stipendi”.