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Massimo Moratti celebra la seconda stella conquistata dall'Inter al termine della stagione 2023/24 e ribadisce: "19 Scudetti sul campo? No, sono 20: chi era davanti ha truffato".

L'ex patron nerazzurro torna alle polemiche che accompagnano il conteggio degli Scudetti conquistati dall'Inter. I tifosi, in occasione della partita con il Torino a San Siro, avevano ironicamente esposto il numero 14, quello assegnato a tavolino ai nerazzurri per il 2005/06 a seguito dei noti fatti di Calciopoli: l'Inter chiuse al terzo posto (con 76 punti) quella stagione, ma le penalizzazioni inflitte a Juventus (prima con 91 punti, ma retrocessa) e Milan (secondo con 88 punti, sanzionato con 30 punti di penalità come anche Fiorentina e Lazio), ridisegnarono la classifica e portarono alla consegna del Tricolore ai nerazzurri.
LE PAROLE DI MORATTI - Di questo e molto altro parla Massimo Moratti a Radio Radio, partendo dai complimenti per lo Scudetto conquistato dalla squadra di Simone Inzaghi. E i primi elogi sono per l'attuale presidente, Steven Zhang: "Ha fatto quello che doveva fare nelle difficoltà in cui si è trovato. Ha tutti i meriti, si dirà l’Inter di Zhang. L’Inter è l’unica che ha ancora una famiglia a monte, anche se aiutata dai fondi".

INZAGHI - Complimenti particolari anche per Inzaghi: "Ha fatto un miracolo su sé stesso. Un personaggio che come allenatore dell’Inter è stato visto da tutti come non all’altezza della situazione, e invece poi si è migliorato ed è stato bravissimo. Ha migliorato il gioco e la mentalità della squadra. Ora è un allenatore completo".
PODIO - Moratti mette Barella, Lautaro e Dimarco sul podio, ma non dimentica il lavoro della dirigenza, di Marotta, Ausilio e Baccin: "Ognuno ha un ruolo, io credo che abbiano dato il meglio. Le scelte sono state fatte bene, la squadra c’è e mi sembra abbiano tantissimi meriti".

20 SUL CAMPO - Infine, a domanda sui 19 scudetti sul campo, Moratti risponde con orgoglio: "Non sono d’accordo, 20 è 20. Le squadre in testa avevano truffato. non capisco perché dobbiamo avere questa mentalità che salva chi fa il furbo".