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Luis Enrique è andato contro tutto e tutti per difendere Alvaro Morata. L'attaccante della Spagna e della Juventus è stato fischiato da tutto il Wanda Metropolitano - stadio dell'Atletico Madrid, club proprietario del cartellino del giocatore - ma il ct l'ha difeso in conferenza. Ha fatto un gran lavoro per i compagni, ha detto, e si sacrifica sempre molto. Tradotto: guai a criticarlo. Perché Luis Enrique, come anche Allegri, sa che se Alvaro è in fiducia può diventare una macchina da gol che risolve ogni problema; ma se va in tilt quella macchina si inceppa.

SFIDA TRA AMICI - La Spagna vince 5-0 contro la Slovacchia e lui non segna? Pazienza. Perché poi contro la Croazia ha segnato un gran gol ritrovando il sorriso e mettendosi alle spalle quelle brutte minacce di morte subite qualche giorno prima. Martedì Morata troverà l'Italia di Mancini in quella che sarà quasi una sfida in famiglia contro gli amici e compagni bianconeri Bonucci e Chiellini. Lo spagnolo li conosce bene e sa ogni loro pregio e difetti; e i due italiani di lui. Sarà una sfida ad armi pari a Wembley dopo essersi affrontanti tante e tante volte nelle partitelle di allenamento. Qui, stavolta, si fa sul serio. Da una parte Morata, dall'altra Bonucci e Chiellini. Nuovi movimenti e mosse a sorpresa per sorprendere l'avversario, con la speranza che, per lo spagnolo, stavolta, resti a secco.