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Gli oneri tattici hanno frenato l'esplosività di Dejan Kulusevski, e questo è stato abbastanza chiaro durante l'intera gara dello svedese. Che a San Siro non si è acceso, non ha dato profondità, non ha imposto i suoi guizzi né ha scardinato il muretto difensivo nerazzurro. E allora? Pirlo, che pure l'aveva scelto per tenere botta su Brozovic e per sporcare la ripartenza dal basso nerazzurra, stavolta opterà per la coppia d'attacco vecchio stile. Con Cristiano più esterno, con Chiesa schiacciato sull'esterno e con licenza di affondare, con Alvaro Morata - soprattutto - terminale offensivo a dettare la profondità. 

IL NUOVO MORATA - E sulla figura, quasi ridimensionata, dello spagnolo qualcosa di nuovo c'è. Alvaro ha saltato due partite per infortunio, Udinese e Milan, è subentrato nei minuti finali contro Sassuolo e Bologna. Ha servito l'assist per il gol di Chiesa, ma non ha fatto gol. L'ha fatto su Coppa Italia: gol e assist al Genoa, uno alla Spal. Poi Reggio Emilia e la Supercoppa griffata. Il 2-0 a Reggio Emilia è stato il suo ultimo sorriso d'alto profilo: adesso Pirlo gli chiede la nuova, vecchia versione. Essere decisivo con continuità. E dettare il passaggio, e aprire le difese, e dare uno spunto. Come racconta Tuttosport, l'ultima rete in campionato è del 19 dicembre: 4-0 al Parma. Dalla Roma, che occasione...